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Usa, firmata legge su castrazione chimica

Novità particolarmente rilevante dagli Stati Uniti dal punto di vista legale e federale: l’Alabama dice di sì alla castrazione chimica. E’ stata firmata infatti in Alabama la legge che prevede la castrazione chimica di chi violenta minori di 13 anni. La governatrice Kay Ivey, già nota per le vicende legate all’aborto, ha dichiarato nel merito: “La legge è un passo verso la protezione dei bambini nel nostro Stato”.

Alabama, sì a castrazione chimica su chi violenta minori di 13 anni

L’Alabama era già balzato agli onori delle cronache mondiali per la scelta di avviare un percorso normativo particolarmente accentuato in merito al tema dell’aborto, considerato sostanzialmente illegale in tutti i casi, compresi abusi o incesti ad eccezione di gravi e acclarate pericoli per la vita delle madri: ora c’è un altro tassello verso un instradamento piuttosto energico, dal punto di vista legale, su quello che è un altro dei temi tra i più controversi, annosi e discussi della intera panoramica legale, sociale ed etica.

La castrazione chimica dunque diventa  legge, in Usa, Alabama: firmato l’atto che la prevede su chi violenta minori di 13 anni la governatrice Kay Ivey, ne ha parlato appunto come un atto dovuto in merito alla “protezione dei bambini nel nostro Stato”.

La governatrice dell’Alabama Kay Ivey dunque ha detto sì all’obbligo per tutti i condannati per reati sessuali contro i minori di 13 anni ad avviarsi alla castrazione chimica un mese prima della loro scarcerazione, a proprie spese. Il tutto per rafforzare quel concetto di deterrente profondo a cui tanti hanno fatto richiamo in questi ultimi anni.

Aggiornamento ore 6,45

Molti gli elementi di discussione intorno alla decisione di firmare, da parte della governatrice dell’Alabama Kay Ivey i documenti del provvedimento che prevede per i condannati per reati sessuali contro i minori di 13 anni la rinomata castrazione chimica.

Il provvedimento implica ad esempio che gli interessati proseguano il trattamento fino a quando una corte non valuti che non sia più necessario. “La legge è un passo verso la protezione dei bambini in Alabama”, ha dichiarato la Ivey.

Come è noto, la castrazione chimica prevede la somministrazione di farmaci, compresse o iniezioni, per ridurre o cancellare del tutto l’interesse sessuale e rendere così di fatto impossibile ad una persona affetta da disturbi di questo genere di avere l’impulso a commettere, anzi ricommettere in questo caso, atti sessuali.

Va ricordato che gli esperti in materia suggeriscono come la persona che interrompesse il trattamento, potrebbe andare incontro ad una reversibilità degli effetti e, dunque, tornare a rispondere a certi impulsi.

In Italia chi ha fatto di questo uno dei temi focali è Matteo Salvini: la castrazione chimica anche a seguito di un sondaggio Swg in base al quale l’elettorato leghista pare il più propenso alla iniziativa, ha visto peraltro i leghisti affiancati dalla maggioranza dei grillini.

Aggiornamento ore 9.58

Le tante incongruenze attorno alle quali si sono consumati con attacchi reciproci, leghisti e grillini si sono trovati abbastanza impantanati sulla castrazione chimica, con una evidente ragione divergenza di fondo. Se, infatti,  pare che maggioranza dei grillini voglia la misura e il ministro dell’Interno abbia tentato di coinvolgerli in tal senso durante più di una campagna elettorale, è in realtà di tutt’altro che favorevole Di Maio, che aveva parlato della proposta come una “arma di distrazione di massa”.

Nel frattempo, però, in Alabama la firma della governatrice ha dato un ulteriore segnale al tipo di indirizzo a cui una sempre maggior fetta di platea sta esponendosi. L’Alabama, peraltro, è uno degli Stati Usa in cui più di altri si palesa una certa tendenza alla rigorosità.

A parte la castrazione chimica, infatti, da qualche tempo l’Alabama ha anche adottato un provvedimento contro l’aborto approvando la legge considerata come la più restrittiva d’America.

La legge, nel particolare, considera illegale l’interruzione di gravidanza anche nei casi di stupro o a un incesto. L’unica eccezione è quella del rischio per la vita della mamma. La firma è sempre della governatrice Kay Ivey.

Aggiornamento 12.43