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Variante Omicron: sintomi lievi, simili ad un comune malanno stagionale  ed evidenziata una ridotta infettività delle cellule polmonari

Sulla rapidità e la contagiosità non ha eguali tuttavia, sempre più studi continuano invece a confermare che, a differenza della Delta, la variante Omicron sarebbe molto meno pericolosa, ed i suoi sintomi sicuramente più lievi, al punto che – specie chi vaccinato – potrebbe tranquillamente confonderla con una più comune influenza.

Variante Omicron, sintomatologia lieve, simile ad un comune malanno stagionale: naso che cola, mal di gola, ecc.

Così in Gran Bretagna, dopo aver condotto un capillare monitoraggio ed istituito un esclusivo punto d’osservazione sulla Omicron, fra ottobre e dicembre, è stata sviluppata l’App ZOE COVID, dove sono elencati quelli che sono i sintomi più comuni, legati al contatto di Ominicron,.

Ecco dunque il naso che cola, il mal di gola, il mal di testa, una stanchezza con dolori muscolari, e starnuti. Sintomi, come dicevano, totalmente comuni ad una banale influenza. Qui infatti vengono meno due elementi ‘decisivi’che, specie nella variante Delta, mancano segnalazioni alla perdita di olfatto e gusto, sintomi ‘spia’ della malattia nelle precedenti ondate.
  

Variante Omicron: rispetto alla Delta, la variante Omicron ha comportato il -45% di ricoveri ospedalieri

Ma non solo, come rivela o studi condotto dal professor Neil Ferguson, dell’Imperial College, risputò alla Delta il rischio di ricovero in ospedale a causa dei sintomi della Omicron è del 40% più basso. Lo stesso dicasi per i ricoveri ospedalieri di almeno un giorno, che sono stati tra il 40% e il 45% inferiori, rispetto a chi aveva invece contratto la variante Delta del virus.

Dati confortanti per quanto riguarda anche la semplice visita in ospedale: chi è contagiato da Omicron ha il 15-20% di rischio in meno – rispetto ad un positivo per Delta – di doversi rivolgere ad un pronto soccorso.

Variante Omicron: oltre ai sintomi lievi, la variante sarebbe meno grave per le cellule polmonari

Nello specifico, confermano inoltre tre differenti studi (condotti in Giappone, Cambridge ed Hong Kong), la variante Omicron sarebbe anche meno pericolosa per i polmoni, come accertato da specifici studi che hanno evidenziato una “ridotta infettività” delle cellule polmonari.

Ne parla il direttore dello ‘Scripps Research Translational Institute’, lo scienziato Eric Topol: “Quando Sars-CoV-2 si è evoluto in Omicron la trasmissione e la fuga immunitaria hanno raggiunto nuovi livelli. Fortunatamente, 3 studi indipendenti da laboratori al top, incluso uno condotto su un modello in vivo ben considerato, mostrano tutti una ridotta infettività polmonare rispetto a Delta. Questo, con in aggiunta poi il muro immunitario costruito da vaccinazioni, richiami e infezioni precedenti, il fatto che il virus stesso possa essere meno patogeno”.

Ecco perché, specie in quanti hanno ricevuto la terza dose, l’infezione può provocare più o meno conseguenze simili ad un malanno stagionale nei soggetti vaccinati, con una durata breve…

Max