Venezuela, Maduro convoca mobilitazione per sabato

    Venezuela, Maduro convoca mobilitazione per sabato. Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro ha deciso di convocare per sabato una “giornata di mobilitazione contro l’imperialismo”, in quello è che l’ambito del quarto anniversario delle prime sanzioni decise dal governo degli Stati Uniti contro alcuni dei suoi funzionari. Nella stessa giornata però, dalla altra parte della barricata politica che in Venezuela sta causando confusione e disordine, certo non solo politica, da ormai mesi, Juan Guaidò, il leader dell’opposizione che si batte contro Maduro e si era auto proclamato leader del Venezuela, ha annunciato la prima protesta di piazza contro il governo dopo il suo ritorno nel Paese. Nicolas Maduro intanto prosegue per la sua strada. Infaatti il presidente del Venezuela, ha assicurato che sconfiggerà la “minoranza impazzita” che contesta la sua permanenza alla presidenza a Caracas. Lo sostiene la Bbc. “Noi li fermeremo sulla loro strada”, ha detto Maduro dopo che Juan Guaidò è rientrato nel Paese. Maduro ha lanciato un appello a tenere una marcia “antimperialista” sabato in concomitanza con quella dell’opposizione.

    Lo stesso ha in qualche modo fatto, con altri termini e altre idee, il suo rivale. Guaidó tornato a Caracas si è subito scagliato contro Maduro e le sue azioni “Metteremo fine all’usurpazione. Più forti che mai”. Peraltro, nei giorni scorsi, Nicolas Maduro non aveva escluso l’ipotesi di arresto per Guaidò, colpevole di aver lasciato il paese nonostante il divieto imposto dalla Corte Suprema venezuelana. Ma dal canto suo, Juan Gerardo Guaidó, auto riconosciutosi presidente ad interim ma anche da diversi paesi occidentali, è tornato a Caracas dopo che dieci giorni fa aveva iniziato una sorta di tour nei paesi dell’America Latina. Guaidò ha incontrato migliaia di sostenitori che manifestavano nel centro di Caracas, a Piazza Alfredo Sadel. “Non saranno le minacce e le persecuzioni che ci fermeranno, siamo più forti che mai, e il nostro sguardo si volge verso il futuro”, ha tuonato Guaidò, prendendo la parola nella piazza Alfredo Sadel. Ad accoglierlo, già in aeroporto c’erano seguaci e gli ambasciatori di diversi Paesi europei e dell’America Latina. Autoproclamatosi presidente ad interim lo scorso 23 gennaio, è stato riconosciuto da oltre 50 Paesi. Ma ad oggi, rischia l’arresto. Infatti come detto Nicolas Maduro aveva parlato di ipotesi di arresto per Guaidò, avendo lui violato il divieto di uscire dal territorio venezuelano, imposto dalla Corte Suprema, recandosi in Colombia, Brasile e Paraguay. “Entriamo in Venezuela da cittadini liberi”, ha detto.