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“Volevo uccidermi a 9 anni”. La drammatica confessione del regista Giuseppe Sciarra, bullizzato per la sua omosessualità

“Tutti mi davano addosso. Tutti mi odiavano. Non avevo amici e i miei coetanei mi tenevano alla larga perché era sconveniente farsi vedere in giro con me. Era una situazione insostenibile e drammatica. Subivo violenza ogni giorno. Fu così che un giorno provai a lanciarmi dal balcone, desistetti dal mio proposito solo perché il caso ha voluto che in quel frangente mia madre e mio padre stessero tornando a casa e ció mi frenò da buttarmi di sotto.”

Sciarra ha rivelato le violente discriminazioni subite nel paese della sua infanzia

Classe 1983, con alle spalle diversi lavori tra video arte e cinema sperimentale (Santità, Ikos, Il terzo Occhio, Iesus Martyr, Apocalittica, Venere è un ragazzo) ed alcuni documentari, oggi Giuseppe Sciarra (nella foto, di De Angelis), è un apprezzato regista. E in virtù di questa sorta di popolarità acquisita tramite il suo lavoro, partecipa spesso a confronti e dibattiti pubblici, Ma stavolta, ha avuto la forza di liberarsi di un ‘peso spaventoso’: ha raccontato pubblicamente che, da bambino (anni 90), ha  subito violenze da altri suoi coetanei dell’epoca in un paese in provincia di Foggia, Rodi Garganico.

Sciarra, dopo due tentativi di suicidio nell’adolescenza ha poi superato la terribile depressione

Testimonianze orribili, quelle che angustiano i ricordi adolescenziali di Sciarra che, specialmente negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, hanno avuto su di lui delle ripercussioni molto serie. Ad esempio, quando aveva 11 anni, un suo amico gli disse che avrebbe fatto meglio ad ammazzarsi perché era frocio. L’anno dopo Giuseppe scoprí che il padre aveva una pistola nascosta, decise così che l’avrebbe usata per uccidersi a scuola davanti ai suoi compagni di classe, per punirli del loro disprezzo nei suoi confronti. ‘Fortunatamente’ per lui però, il padre l’aveva lasciata a salve. In realtà poi Giuseppe tentò il suicidio ben altre due volte: a quattordici e sedici anni, ingerendo dei farmaci e salvandosi per miracolo. Una decisone, quella di farla finita che, addirittura, ha confessato il regista, albergava in lui si dalla tenera età di 9 anni.

Sciarra: continuerò a denunciare quanto subito per alzare l’attenzione su tanti bambini vittime di discriminazioni

Oggi per fortuna la vita di Giuseppe Sciarra è decisamente diversa, e quella terribile depressione è soltanto un lontano ricordo, così come le forti pulsioni suicide che hanno segnato tutta la sua adolescenza. In più occasioni, incontrando pubblico e media, Sciarra ha raccontato delle violenze subite dai suoi coetanei di Rodi, ed afferma che continuerà a denunciarlo per tenere alta l’attenzione  quello che ha subito da bambino e quello che subiscono purtroppo dai bulli molti ragazzini. 

Max