VOUCHER – UNO STUDIO DELL’INPS TRACCIA L’IDENTIKIT DEI LAVORATORI CHE NE FANNO USO: SONO IN MAGGIORANZA DONNE, GIOVANI E ’SILENTI’, CHE GUADAGNANO 7,50 EURO DI COMPENSO

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    Nell’ambito delle ricerche che l’Inps appronta, anche quello relativo alla figura del lavoratore a voucher (7,50 euro netti di compenso), ha un suo cospicuo ‘incartamento’. Un dossier dal quale si evince che mediamente detti lavoratori sono in maggioranza donne, lavoratrici ’silenti’, intorno ai 36 anni di età. Non a caso, nel 2015, il 23% dei lavoratori ex-occupati che sono stati retribuiti tramite buoni lavoro, il 57% di essi è risultato essere una donna. Ed è in rosa anche la percentuale (addirittura pari al 60%) che la vede tra i cosiddetti ’soggetti mai occupati’ utilizzati in lavori accessori e pari complessivamente al 14%, meno di 200mila, di cui il 30% risulta aver già comunque percepito voucher negli anni precedenti. In questo caso osserva ancora l’Inps, l’età media scende intorno ai 20 anni. Sono infatti moltissimi gli under 25 che si ritrova anche tra le file degli occupati presso aziende private. Aziende che hanno utilizzato nel 2015 circa 400mila prestatori di lavoro accessorio, più o meno il 29% del totale, attingendo una quota di circa il 26% tra gli occupati con contratto di lavoro a tempo indeterminato e full time; una quota di poco superiore (28%) tra quelli a tempo indeterminato e part time; ed un gruppo relativamente più numeroso, il 46%, tra gli occupati, soprattutto giovani, con contratti a termine. Non particolarmente nutrita poi la schiera degli ’indennizzati’ che, nel 2015,  ‘utilizzata’ come prestatore di lavoro accessorio per il 18% (circa 250mila), essenzialmente percettori di Aspi, Miniaspi e Naspi. Un gruppo in cui prevalgono i maschi con una età media di 37 anni. Nel 2015 infine, sono stati meno utilizzati i pensionati, che sono stati pari all’8% di cui 3 su 4 pensionati di vecchiaia impegnati essenzialmente in attività agricole. Una quota dell’8%, infine, è costituita da altri occupati , dai lavoratori domestici ai parasubordinati, dagli operai agricoli ai lavoratori autonomi, fino ai dipendenti pubblici. L’età media però in questo caso sale complessivamente a 40 anni.