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Zelensky: “Con Kuleba non siamo stati invitati ad Ankara. Esportare il  grano attraverso la Bielorussia? No”

Io non sono stato invitato e ad oggi non lo è stato neanche il ministro degli Esteri. Per noi è importante per esportare il grano che le navi siano scortate dalla flotta di un Paese o dell’altro. Ne abbiamo parlato sia con la Turchia che con la Gran Bretagna. La Turchia sta cercando di individuare la modalità attraverso cui fornirci garanzie. Io credo che con questo intento si incontri con la Russia: ottenere da Mosca garanzie sulla sicurezza delle loro navi“.

Zelensky di fatto smentisce quanto affermato dai russi, circa un accordo con Mosca ed Ankara per esportare il grano da Odessa

Ci risiamo, ormai da mesi continuiamo a dover assistere sempre alla stessa scena: a turno Ucraina e Russia annunciano un qualcosa che, puntualmente, poi l’altra si affretta subito a smentire asserendo di non saperne nulla. E così anche stavolta, con il Cremlino che ha annunciato prima l’accordo con la Turchia per lo sminamento dei porti, ed il ‘servizio scorta’ delle navi cargo fino ad acque neutrali e, poi, l’annuncio di un patto a ‘tre’ (fra Mosca, Kiev ed Ankara), per far sì che sia Odessa il porto dal quale far salpare finalmente il grano stipato da mesi nei silos ucraini.

Zelensky: “ Ci è stato offerto di attraversare la Bielorussia in treno, ma Non siamo pronti ad aiutare i nostri ‘amichevoli vicini”

Ma, a quanto sembra, le cose non starebbero affatto così. Almeno a detta del presidente del presidente Zelensky il quale, stasera ha affermato che né lui, e né il ministro degli esteri, Kuleba, sono stati invitati a prendere parte dell’incontro previsto l’8 giugno ad Ankara dove, per l’appunto, verrà affrontato il tema dell’export del grano ucraino attraverso il Mar Nero. Per Zelensky infatti, stando a quanto scritto dall’agenzia di stamoa ucraina ‘Ukrinform’,“L’Ucraina non è pronta a esportare grano attraverso la Bielorussia. Ci è stato offerto di attraversare la Bielorussia in treno e capiamo anche il perché. Non siamo pronti ad aiutare i nostri ‘amichevoli vicini”.

Zelensky: “Più di 2500 combattenti ucraini che erano ad Azovstal ora sono i prigionieri dei russi”

Poi il presidente ucraino è tornato a parlare della situazione bellica, denunciando che “Più di 2500 combattenti ucraini che erano ad Azovstal ora sono i prigionieri dei russi“, è che è convinto se “le forze armate si ritireranno da Severodonetsk a Lysychansk le perdite saranno maggiori di quelle che si avrebbero tentando di riconquistarla”.

Zelensky: “Ho sentito Johnson e mi ha annunciato la conferma di un nuovo pacchetto di supporto alla difesa potenziato per l’Ucraina”

Quindi non tradendo quella che è ormai divenuta una sorta di ‘consuetudine’, cioè quella di interloquire a turno con tutti i leader occidentali, il presidente ucraino ha raccontato di aver sentito il premier britannico Johnson (che in questi stessi istanti  sta affrontando il voto di sfiducia), al quale ”Gli ho raccontato della situazione al fronte”, e di aver quindi ”ricevuto la conferma di un nuovo pacchetto di supporto alla difesa potenziato per l’Ucraina. E’ stata sollevata la questione dell’intensificazione del lavoro sulle garanzie di sicurezza. Insieme alla Gran Bretagna stiamo cercando modi per evitare la crisi alimentare e sbloccare i porti”.

Zelensky: “Oleksandr Nevzorov, ex deputato della Duma di Stato russa, ha richiesto la cittadinanza ucraina, ora è in lista”

Infine, incontrando i giornalisti, Zelensky ha tenuto a confermare che Oleksandr Nevzorov, ex deputato della Duma di Stato russa, ha richiesto la cittadinanza ucraina: “So che voleva rinunciare alla cittadinanza russa perché sostiene l’Ucraina. Ne abbiamo parlato, è in lista. Se possiamo scuotere la Russia, dobbiamo farlo. Credo che questa sia anche la nostra arma: persone di qualsiasi cittadinanza che sostengono l’Ucraina“.

Max