‘LA DIETA VEGAN È INADEGUATA PER I BIMBI: AUMENTANO I RICOVERI IN OSPEDALE’ SPIEGA IL VICEPRESIDENTE DEI PEDIATRI E RESPONSABILE DEL BAMBINO GESÙ

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    “La dieta vegana non è adeguata per un bambino piccolo. Non garantisce, come è ampiamente dimostrato, tutti i nutrienti di cui necessita un organismo in accrescimento. E’ giusto rispettare chi fa scelte alimentari aderenti alle proprie convinzioni. Ma il rispetto principale deve essere quello per la salute dei bambini”. In relazione all’ennesimo ricovero di una bambina ricoverata in rianimazione a causa dell’alimentazione vegan impostagli dai genitori, Alberto Villani, vicepresidente Società italiana di pediatria (Sip), spiega all’AdnKronos Salute perché tale sistema nutrizionale è pericoloso per i minori. “La dieta vegana, a differenza di quella vegetariana – tiene a precisare Villani, anche responsabile di Pediatria generale e Malattie infettive dell’ospedale Bambino Gesù di Roma -non garantisce nutrienti importanti, come la vitamina B12, necessari per lo sviluppo del sistema nervoso centrale”. Il medico tiene a precisare che in tema di nutrizione “la scelta alimentare veramente sana è solo quella in grado di garantire ai bambini il giusto nutrimento. Da grandi, poi, potranno decidere secondo i loro principi”. Ma troppo spesso le cronache rivelano che la salute dei bimbi, per ‘ignoranza’, non è pienamente rispettata: “Stiamo registrando – riferisce il pediatra -diversi casi di piccoli ricoverati per carenze ’da dieta vegana’. Solo all’ospedale Bambino Gesù di Roma ne abbiamo avuti 3 in un anno. Non sono pochi. Personalmente non riesco a capire perché, nel 2016 nel nostro Paese, dobbiamo trovarci ad affrontare casi di bambini con gravi carenze alimentari. Non c’è ragione”. A tal proposito il prof. Villani annuncia che “la Sip, il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità hanno promosso un programma ad hoc. Si chiama ’Mille giorni’, proprio per sottolineare l’importanza della corretta nutrizione in questo primo periodo di vita. Gli studi dimostrano infatti che nei primi tre anni ciò che viene apportato a livello nutrizionale è fondamentale anche per la salute in età adulta”.

    M.