‘TROPPI ESAMI E FARMACI PER IL MAL DI SCHIENA’ DENUNCIA IL GIMBE CHE SUGGERISCE VALIDI RIMEDI ALTERNATIVI

    Con una puntualità disarmante, il Gimbe continua a passare al setaccio gli sprechi della Sanità denunciando anche, all’occorrenza, frodi e truffe che ruotano intorno a spese gonfiate, false prestazioni e ricarichi eccessivi. E stavolta sotto la lente della fondazione è passato il ‘comunissimo’ mal di schiena, un disturbo che spesso implica ‘generose’ richieste di esami diagnostici e farmaci. Un malessere diffuso che secondo il Gimbe, specie nel caso di lombalgia e sciatalgia, vengono poco utilizzati trattamenti validi (ben lo evidenziano le linee guida del britannico National Institute for Health and Care Excellence (Nice), disponibili in italiano, proprio grazie alla traduzione della Fondazione Gimbe), come l’esercizio fisico, la terapia manuale e la psicoterapia, a vantaggio invece di dispendiose prescrizioni di analgesici, e costose analisi, come la Tac e le risonanze magnetiche che, fra l’altro, allungano le liste d’attesa, spesso a danno di patologie molto più serie.. “In assenza dei cosiddetti ’segni di allarme’ – denuncia il presidente Nino Cartabellotta – e prima di 4-6 settimane dall’insorgenza del dolore, tutte le linee guida internazionali concordano nel giudicare inappropriate Tac e risonanze magnetiche nei pazienti con lombosciatalgia, sia perché non modificano le scelte terapeutiche, sia perché il frequente riscontro di anomalie non correlate con il mal di schiena attiva una cascata di prestazioni sanitarie inutili – come consulti specialistici, esami e trattamenti invasivi – che aumentano i rischi per i pazienti e consumano preziose risorse. Le linea guida Nice – spiega ancora ilo presidente del Gimbe – raccomandano innanzitutto di effettuare un’adeguata valutazione clinica e, in assenza di sospetto di gravi patologie (neoplasie, infezioni, traumi, spondiloartriti), di non richiedere Tac e risonanze magnetiche, informando sempre il paziente sul fatto che questi test diagnostici, oltre a non essere necessari, presentano rischi conseguenti all’identificazione di lesioni anatomiche asintomatiche non correlate con i sintomi della lombalgia e sciatalgia”.
    M.