Un ampio dibattito, una vera e propria opera di conciliazione tra divergenti modi di vederlo, valutarlo e proporlo: il superbonus 110%, con tutto il suo caotico percorso relativo alle famigerate cessioni, ha scatenato un vero vespaio di critiche, differenti idee e proposte. Ma adesso cosa bolle in pentola?
Ecco come le autorità tenteranno di salvare il Superbonus 110% con una nuova variazione dei vincoli sulle cessioni.
Superbonus, il progetto per salvare le cessioni
Si è promosso davvero un ampio dibattito intorno al Superbonus e al suo destino: un iter di salvataggio, con un nuovo superbonus, è stato messo in piedi per arrivare a un emendamento e regole molto più fattive. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
In materia superbonus 110% si sta discutendo sul da farsi: con un nuovo emendamento al decreto aiuti sono in corso d’opera delle operazioni per modificare ancora una volta le regole sulla cessione. Ma in che modo? E in base a quali iter? Ecco quel che c’è da sapere nel merito.
In un ampio e ancora aperto percorso di studio, come quello legato al superbonus 110% il prossimo 16 luglio dovrebbero entrare in vigore le modifiche a cui si sta facendo riferimento. Quali? Partiamo da quella che viene vista come la prima vera grande novità.
Si parla della possibilità di vendere i pacchetti non solamente dalle banche alle imprese ma anche alle partite Iva. Si andrebbe ad accrescere, infatti, la platea dei soggetti a cui sarà garantita la cessione dei crediti, tra cui i clienti “non consumatori” o come dice l’emendamento sulla cessione depositato dal Governo “a soggetti non rientrati nella definizione di consumatori o utenti (…) che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la stessa cedente”.