CasaPound sferra il suo attacco a Facebook e si professa vittima del social network. Laccusa è quella di aver cancellato, in modo sistematico, gli account personali di tutte le principali voci del movimento che, negli ultimi tempi, è stato protagonista in particolare a Roma, con le proteste di Torre Maura prima e di Casal Bruciato poi.
Casapound attacca Facebook: “azione senza motivazioni”
CasaPound accusa quindi Facebook di censura, attraverso un post in cui si cita un pezzo di “Primato nazionale”, il quotidiano di Adriano Scianca dal taglio sovranista. Il movimento denuncia quindi Facebook per aver oscurato gli account di “Gianluca Iannone (presidente di CasaPound Italia), Andrea Bonazza (responsabile Cpi e consigliere comunale a Bolzano), Maurizio Ghizzi (consigliere Cpi a Bolzano), Emmanuela Florino (portavoce di Cpi Napoli), Carlotta Chiaraluce (portavoce di Cpi Ostia), Roberto Acuto (responsabile Cpi Napoli), Giorgio Ferretti (candidato Cpi ad Ascoli Piceno), Mario Eufemi (candidato Cpi a Nettuno), Fernando Incitti (responsabile di Frosinone ed ex candidato sindaco) e Fabio Barsanti (consigliere comunale Cpi Lucca)”.
Per chi scrive su Primato Nazionale, laspetto più problematico della vicenda è che non vi sono motivazioni valide per lazione punitiva nei confronti degli esponenti di CasaPound. “Al di là di quello prettamente censorio” si legge sul giornale, ben più grave è “lassenza di motivazioni” o “la totale pretestuosità delle stesse. Solo ieri era esploso il caso del candidato di Fratelli dItalia Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote del Duce, escluso da Facebook.”
Nel frattempo CasaPound è finita nellocchio del ciclone, stavolta in maniera involontaria, anche a causa di una nuova polemica, sollevata dallazione di Luigi Di Maio, che ha sollecitato lo sgombero di uno stabile occupato, in centro a Roma, proprio dalla formazione di estrema destra CasaPound. “Superiamo i campi rom, subito”, aveva scritto il vicepremier Di Maio su Facebook “e sgomberiamo CasaPound, così come chiunque occupi in modo illegittimo unabitazione o uno stabile già assegnato a chi ne ha realmente bisogno”.