A Tripoli torna l’Agip: l’asse Conte-Trump congeda Macron

    Il premier Conte è riuscito nell’intento d’infilarsi nella disputa, tutta economica (finanza e petrolio), tra Donald Trump ed Emmanuel Macron. Risultato? L’Italia ha tolto la Libia dalle mani francesi. Trump appoggia che, la ricostruzione della Libia ed i rapporti col Nord Africa siano dell’Italia. Di fatto l’Elf (compagnia petrolifera francese) ora deve fare le valige ed accettare il ritorno dell’Eni in Libia. Ecco i tre punti dell’accordo che dimostrano l’appoggio incondizionato di Trump all’Italia, un appoggio che serve agli Usa per lesionare l’asse finanziario franco-tedesco, architrave delle politiche bancarie europee. Al primo punto dell’accordo c’è l’appoggio degli Usa per la Conferenza sulla Libia che si terrà in Italia, come annunciato dallo stesso Conte un mese fa al vertice NATO: può rappresentare un passaggio cruciale nel processo di messa a punto delle condizioni politiche, legali e di sicurezza indispensabili per lo svolgimento delle prossime elezioni politiche e presidenziali libiche. A seguire il sostegno di Trump ad una “cabina di regia permanente” tra Usa e Italia per il Mediterraneo allargato in chiave di lotta al terrorismo, maggiore sicurezza, immigrazione e soprattutto Libia. Con questa cabina di regia – da attuarsi attraverso i reciproci ministeri degli Esteri e della Difesa – l’Italia assumerebbe un ruolo di punto di riferimento, in Europa, per la Libia e di interlocutore privilegiato con gli Usa. L’idea è che Italia e Usa possano insieme farsi promotori e fautori della stabilizzazione del paese nord africano. E per finire la questione degli scambi commerciali e dei dazi. Conte ha ottenuto da Trump, secondo le stesse fonti, garanzie che gli interessi delle aziende italiane non vengano toccati, con particolare riferimento ai prodotti dell’agroalimentare. Di fatto Trump ha detto a presidente Ue Junker che “l’Italia non si tocca e si rispetta”.