Allerta razzismo, Martina: “il governo è complice”

    La politica della chiusura dei porti che il nuovo governo lega-cinque stelle stanno conducendo, negando l’accoglienza agli immigrati, può portare a far resuscitare negli Italiani una certa anima razzista, secondo quanto sostenuto dall’opposizione. A sostegno di ciò vi sono i gravi episodi di violenza a sfondo razziale che stanno scuotendo il Paese da Nord a Sud. “Non vedere il grave rischio che stiamo correndo dopo che si moltiplicano i casi di violenza sui migranti è un clamoroso errore. Il problema c’è, c’è una spirale razzista preoccupante che va riconosciuta e combattuta e un governo che non riconosce il problema diventa complice di questa spirale. Noi denunciamo questa miopia da parte del governo di Salvini e Di Maio e di tutti quelli che rincorrono dichiarazioni a negare il problema”. Così si è espresso sull’argomento il leader dei dem Martina, in vista nel capoluogo campano. Per arginare il fenomeno, il segretario del Partito Democratico ha lanciato l’invito di “una grande mobilitazione, una manifestazione a settembre” facendo “appello perché tutte le realtà civiche, democratiche, associative si uniscano e rispondano insieme a questo clima d’odio razzista”. “La manifestazione – proseguendo nel discorso – servirà per dire forte e chiaro che l’Italia non cede al ricatto di questa clima di razzismo e odio ma reagisce con la cittadinanza, con la democrazia, con un idea forte dei diritti e dei doveri. Guai a noi se non vedessimo il rischio che stiamo correndo”. Martina ha voluto dare anche il suo parere sulla scelta di Foa alla guida della televisione pubblica: “Mi auguro che tutte le opposizioni respingano la provocazione che la maggioranza ha messo in atto sulla Rai con il consiglio dei ministri di venerdì, quella non è una presidenza di garanzia ma una provocazione”. Poi ha precisato che “si possono avere opinioni differenti sui profili ma non provocare così. Mi auguro che in commissione vigilanza tutte le opposizioni esprimano il loro no forte e chiaro”. L’ultima frecciata è stata riservata all’incontro tra il Ministero dello Sviluppo Economico e dirigenti dell’Ilva: “convocare 62 realtà per due ore significa non discutere ma costruire un palcoscenico a uso e consumo del vicepremier Di Maio. Così non si fa politica industriale”, ma sembra, conclude il leader dem, “l’ennesima operazione propagandistica”.