AMATRICE, SCOOP DEL TG1: LA PROCURA DI RIETI HA INDAGATO 5 PERSONE PER IL CROLLO DELLE CASE ATER

    La notizia l’ha lanciata in esclusiva il Tg1: un fascicolo relativo all’inchiesta sul terremoto di Amatrice, il più delicato, è dedicato alle case popolari della cittadina reatina. E ci sarebbero 5 indagati (per disastro, omicidio colposo e lesioni), per il crollo degli alloggi Ater, risalenti agli anni ’70, di piazza Sagnotti, al cui interno – a fronte di soli 3 sopravvissuti – morirono 18 persone. Nel mirino sarebbero finiti i responsabili della ditta di costruzioni e dell’Ater di Rieti: il direttore tecnico, l’amministratore unico della ditta che ha eseguito i lavori, il presidente dell’Ater di allora, il geometra del Genio Civile e un ex assessore del Comune. In merito il pm reatino Rocco Montuori, ha affermato che “per come erano state progettate le palazzine, qualunque sisma si fosse verificato, sarebbero crollate con qualsiasi sisma”. Come ha spiegato il Tg1, si tratta di ’’Materiali scadenti, pilastri sbriciolati, travi inesistenti: nell’avviso di conclusioni indagini, vengono elencati i difetti strutturali delle palazzine gemelle ma la storia delle case dell’Ater è in una sfilza di autorizzazioni, che, come scrivono i magistrati, ’non dovevano essere neppure presentate per le troppe irregolarità’. ’Finite nel 1977 -ha illustrato il servizio esclusivo – le palazzine ricevono l’approvazione del progetto, peraltro non conforme alla normativa antisismica, ben 7 anni dopo, quando non solo le case erano già state edificate e collaudate ma ci vivevano anche le persone dentro. Per la Procura dunque le palazzine erano abusive, non potevano e non dovevano essere costruite in quel modo’’. Raggiunto dai giornalisti del Tg1 Rai, Giuseppe Sajeva, commentando l’inchiesta in corso ha spiegato che ’’si tratta di palazzine costruite molto male. La stessa cosa non si è verificata in altre palazzine costruite nella stessa piazza dalla stessa impresa. Si è andati un po’ al risparmio, un problema di costi e profitti. ’Ce l’abbiamo messa tutta – ha poi aggiunto il procuratore – per cercare di dare una risposta a chi l’attende e ancora ci sono tante altre indagini da concludere’’.
    M.