(Adnkronos) – (dall’inviata
Silvia Mancinelli
) – L’anno scorso i dipendenti Amazon hanno raccolto, imballato e stivato oltre 5 miliardi di pacchi evadendo così 13 milioni di ordini al giorno. Un lavoro immenso e in continua crescita che ha avuto come naturale conseguenza l’impegno ad accorciare ulteriormente i tempi dall’acquisto alla consegna. Già diciassette anni fa l’azienda di Bezos sfidò le leggi del tempo, e anche dello spazio considerato il traffico delle grandi metropoli, lanciando le consegne in due giorni.
Oggi, qui nel centro di distribuzione Bos27 a Boston, Amazon prova a superarsi e guarda al futuro, con pacchi consegnati su droni in meno di un’ora dall’acquisto. L’innovazione che ha del fantascientifico è in realtà il risultato di un lavoro di oltre 10 anni. Si tratta di droni 100% elettrici, in linea con l’attenzione che mette l’azienda all’ambiente e che l’ha portata ad acquistare il maggior numero di furgoni elettrici nel mondo, sempre per le consegne.
I ‘Prime Air’ misurano oltre un metro di diametro e possono consegnare gli ordini al di sotto dei 2 chili e mezzo. I clienti che vivono a Lockeford, in California, e College Station, in Texas, saranno tra i primi quest’anno a vedersi recapitare a casa i pacchi direttamente calati dal cielo.
Quello che è stato presentato a Boston è il drone MK30. In servizio dal 2024, sarà più leggero e più piccolo dell’MK27-2 e tuttavia vanta maggiore portata e maggiore resistenza alla temperatura. Ferma restando la sicurezza, come obiettivo principale dei nuovi supporti operativi, è la riduzione del rumore tipico dei droni la sfida ingegneristica su cui il team di ricercatori e ingegneri sta lavorando.
Ma come funziona concretamente la consegna del drone? “Dopo un decollo completamente verticale, raggiunta una certa altitudine, cambia assetto di volo procedendo in avanti fino a quando non arriva a destinazione. A quel punto, come gli elicotteri, atterra in verticale, consegnando in sicurezza il pacco grazie a una telecamera che controlla che al di sotto non ci siano persone o cose”. spiega all’Adnkronos Calsee Hendrickson, Prime Air Sr. Manager Tech Program & Production.
Altra questione da considerare è la sicurezza degli spazi aerei, chiusi in molti punti delle città come ad esempio il centro storico di Roma, dove è vietato il sorvolo dei droni. “Abbiamo un confronto continuo con legislatori di altri Paesi per capire quali sono i limiti che dobbiamo rispettare. Vogliamo fare tutto secondo le leggi ma – assicura Hendrickson – sarà assolutamente possibile consegnare gli ordini anche in Italia”.