ATTENTATI PARIGI – PINOTTI: ‘NON SIAMO IN GUERRA, MASSIMA DISPONIBILITA’ ALLA FRANCIA’. PUTIN: ‘COALIZIONE MONDIALE COME CONTRO HITLER’

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    Il presidente francese Hollande, ha parlato al telefono con il leader del Cremlino Vladimir Putin. La conversazione, secondo quanto annuncia l’Eliseo, porterà in un “coordinamento degli sforzi” contro lo Stato islamico. Tesi confermata anche dal servizio stampa del Cremlino: “E’ stato deciso in particolare di assicurare contatti più stretti e il coordinamento delle attività tra le agenzie militari e i servizi di sicurezza dei due Paesi nelle operazioni contro i terroristi”. Il presidente francese incontrerà Obama a Washington il 24 novembre, e Putin a Mosca il 26 novembre. I russi vogliono formare una coalizione anti-terrorismo fra Europa, Nord America e Medio Oriente, proprio come quella anti-Hitler. Intanto da Bruxelles, il nostro ministro della Difesa Roberta Pinotti, rimane sulla stessa linea politica del premier Renzi, escludendo un intervento militare in Siria. “Non escludo il rafforzamento dell’intervento in Iraq, nel senso che lo stiamo rafforzando. Mentre i numeri previsti per la nostra missione dal decreto precedente erano attorno alle 500 persone, il decreto che in questo momento è in discussione al Parlamento ne prevede 750. L’Italia – continua il ministro – ha assicurato alla Francia la massima disponibilità rispetto alla collaborazione del nostro Paese. E’ chiaro – ha sottolineato Pinotti – che la lotta al terrorismo non si gioca soltanto con lo strumento militare. C’è il tema della propaganda sul web, quello dei finanziamenti, quello delle indagini e dell’intelligence. Quindi ritengo che le possibilità per collaborare maggiormente possano essere molte. Venerdì c’è un’importante riunione dei ministri degli Interni e quella sarà una nuova puntata dove alcune delle cose che possono servire verranno messe a punto. Noi sappiamo – ha infine concluso il ministro – che la lotta al terrorismo avrà tempi lunghi e quindi dobbiamo lavorarci con estrema attenzione, mettendo a fuoco gli strumenti necessari e coordinando tutti gli interventi. Credo che però il messaggio più forte di questa mattina è stata la disponibilità di tutti i 28 paesi a dare un sostegno bilaterale sulla base di quelle che saranno le necessità”.

    D.T.