Attentato alla storica chiesa di Charleston, furioso Obama- di Delia Marrone

    Strage a Charleston,

    in South Carolina, dove ieri, 17 Giugno, un uomo dalla carnagione chiara è entrato in una storica chiesa frequentata dalla comunità afroamericana ed ha iniziato a sparare all’impazzata, mentre i presenti partecipavano alla lettura della Bibbia. Il killer, Daniel Roof, di soli 21 anni, è stato però arrestato dalla polizia, che dopo una disperata e frenetica caccia all’uomo, l’ha fermato a Shelby, nel North Carolina. Questo, tenuto in carcere già due volte, lo scorso 1 Marzo per un’accusa di droga, mentre il 26 aprile per un’accusa di violazione di proprietà privata, aveva ricevuto la pistola in regalo dal padre per il suo compleanno. Sono nove le vittime della strage, sei donne e tre uomini, tra cui un senatore democratico della Carolina del Sud, Clementa Pickney, tra l’altro pastore della chiesa in cui è avvenuta la strage. Tre, invece, i sopravvissuti che dichiarano che il giovane responsabile del massacro è rimasto per circa un’ora con i fedeli riuniti nella chiesa episcopale metodista per una lezione sulla Bibbia, che si tiene ogni mercoledì, prima di aprire il fuoco. Il capo della polizia Gregory Mullen afferma che l’unica ragione che potrebbe spingere ad un atto del genere è l’odio, e l’idea è condivisa anche dal sindaco della città, Charleston Joe Riley, che ribadisce: “L’unica ragione per cui qualcuno dovrebbe entrare in una chiesa e sparare sulla gente che prega è l’odio. E’ stato il più intollerabile e incredibile degli atti”. Duro e deciso l’intervento del presidente Barack Obama che dichiara:” Dobbiamo essere chiari: questi fatti in altri Paesi avanzati non succedono. Troppe volte ho dovuto commentare l’uccisione di innocenti perché qualcuno non ha avuto problemi a procurarsi una pistola. Proviamo rabbia, angoscia e tristezza”.