Banche e truffati, nel Dl crescita una norma per i rimborsi

    “I testi per rendere operativo il Fondo di indennizzo dei risparmiatori (Fir) sono da ieri sera alla Presidenza del Consiglio per approvazione nell’ambito del decreto sulle misure di rilancio della crescita economica, che sarà oggetto della riunione del Consiglio dei ministri in programma domani”.

    Così, nel tardo pomeriggio, attraverso un comunicato stampa, il Mef ha illustrato la situazione relativa ad una norma specifica che andrà ad inserirsi nell’ambito del Dl crescita, in queste ore al centro della scena parlamentare.
    Nello specifico infatti, domani intorno alle 18.30, quando il Consiglio dei ministri si riunirà per l’approvazione del decreto legge, un’apposita misura sarà destinata allo sbloccamento dei rimborsi da destinare ai truffati delle banche
    Questa norma incide perfettamente ai fini dell’approvazione del decreto attuativo del Mef, andando ad arginare il sorgere qualsiasi tipo di problemi con la Corte dei Conti, rendendo così di fatto operativi i rimborsi. 

    Di contro, nel Consiglio dei Ministri non approda invece il cosiddetto sblocca-cantieri, già passato nei giorni scorsi. Premesso che la tempistica non è stata ancora definita con precisione ( il premier Conte starebbe infatti ancora lavorando allo ‘sgrosso’ del testo), come ha infatti riferito il ministero delle Infrastrutture, approdando direttamente nell’Aula, diviene inutile il passaggio all’interno del Cdm.

    Sulla questione soltanto ieri, intervistato da Sky Tg24 nell’ambito de ’Il Confine’, Manlio di Stefano aveva assicurato che “Questo Governo sarà ricordato per essere forse il primo che risarcirà i cittadini truffati da alcuni istituti, grazie alla politica compiacente dell’ultima legislatura. Il Ministro Tria sa che deve firmare il decreto il prima possibile. È una norma inserita nella Manovra e lui sa perfettamente che questo è un Governo che ha una guida politica e non può essere vittima di scelte tecniche. Di conseguenza va dato il maltorto a chi l’ha subito”.
    Un po’ come espresso dallo stesso ministro salvino, il quale aveva assicurato che “Al ministero dell’Economia aspettano di capire se possono restituire questi soldi perché sennò magari l’Europa ci manda una sanzione”, ad ogni modo, ha poi tagliato corto nel suo stile Salvini, “L’Europa faccia quello che vuole, quei soldi vanno restituiti agli italiani dalla prima all’ultima lira. Se all’Europa va bene, bene. Se all’Europa non va bene, bene lo stesso”.
    Max