Band Aid, sincerità o apparenza – di Alessia Battistella

    cd-artworkSi chiama “Band Aid 30” il gruppo di una trentina di artisti del pop britannico riuniti da Bob Geldof per registrare una canzone destinata alla raccolta fondi per la lotta all’Ebola. Tra coloro che hanno risposto all’appello di Geldof ci sono Bono, Chris Martin, One Direction, Rita Ora, Robert Plant, Sinead O’Connor, Ellie Goulding, Bastille, Ed Sheeran, Sam Smith, Olly Murs, e molti altri. La nuova versione del singolo “Do They Know It’s Christmas?”segna il trentesimo anniversario della canzone, con cui furono originariamente raccolti i fondi per la carestia in Etiopia (1984). Promosso a X Factor UK la scorsa domenica, 16 novembre, il brano è arrivato in poche ora in vetta alla classifica dei più venduti.

    Il video musicale ufficiale che è stato mostrato al talent inizia con delle riprese di vittime dell’Ebola. Si tratta di immagini forti, “struggenti, non adatte al pubblico di uno spettacolo d’intrattenimento, ma un qualcosa che andava visto” ha dichiarato Geldof. Nel frattempo sono sorte delle polemiche dal comportamento di Geldof nei confronti della cantante Adele, che non ha accettato di partecipare al progetto. Al contrario, Adele ha donato privatamente una quota a Oxfam, un’associazione che si occupa della lotta globale contro la povertà e l’ingiustizia. L’azione della cantante sembra non andare d’accordo con la tipica immagine delle celebrità, che sono più attente all’apparenza che alla sostanza. Celebrità che fanno milioni di dollari con una sola canzone, e che riescono a dedicare alcune ore del loro tempo per registrare una canzone, chiamandosi, così, fuori dai giochi.

    Infine, viene da chiedersi se l’effetto scaturito da queste campagne di sensibilizzazione sia momentaneo o se, invece, agisca da stimolo per una consapevolezza maggiore delle problematiche attuali. D’altronde, sembra incoerente che queste campagne siano promosse da celebrità, che non esitano a sperperare il denaro, evadendo le tasse, o volando su jet privati. Viene naturale chiedersi se il sentimento che li spinge sia sincera compassione o piuttosto desiderio di profitto.