BELGIO – FORZE SPECIALI SETACCIANO 7 CITTA’: 16 PERSONE FERMATE NEL CORSO DI 19 PERQUISIZIONI. SALAH IN FUGA SU UNA BMW. IL FRATELLO: ’COSTITUISCITI’

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    “In seguito alle indagini del Procuratore generale, in collaborazione con un giudice specializzato nel terrorismo, nel corso di 19 perquisizioni effettuate in sette città del Belgio, sono state fermate 16 persone, e domani si deciderà se vi siano elementi per tramutarle in arresto. Nel corso dell’operazione, a Molembeek, un auto ha forzato un posto di blocco e gli agenti hanno aperto il fuoco in due occasioni: il conducente è stato estratto vivo ma al momento non possiamo ancora dire se si tratti di un soggetto interessato dai blitz in questione.  Nel corso dell’operazione non state rinvenute ne armi e ne esplosivi. Gli elementi raccolti nel quadro delle indagini necessitavano un intervento immediato, ed ecco il perché proprio stasera. Dato che le indagini sono ancora  in corso possiamo rivelarvi poche cose e non rispondiamo a domande”. Una conferenza stampa, quella tenuta al termine di una giornata di incredibile tensione, che lascia perplessi rispetto agli esiti poi annunciati: 16 fermi (da confermare), e nessun arma o esplosivo recuperati. Un’operazione lunga e faticosa, che sulle prime si diceva culminata con la neutralizzazione di una cellula islamica. Il centro storico di Bruxelles, dopo un pomeriggio costellato da falsi allarmi e da grande tensione, ha vissuto una notte da incubo. Intorno alle 20, mentre diversi elicotteri monitoravano la situazione dall’alto, numerosi blindati delle forze dell’ordine hanno chiuso ogni via d’accesso, sigillando letteralmente i quartieri di Molenbeek, Place Communale, la Chaussée de Gand. Un blitz che veniva replicato in contemporanea anche a Charleroi, Liegi e in altre città. Nel corso dell’azione il centro dell’unità di crisi belga ha tenuto ad avvertire tutti i cittadini tramite i social: “Chiediamo a tutti di restare calmi e di seguire rigorosamente le istruzioni delle forze dell’ordine”. Uomini delle unità speciali, coperti da passamontagna, fino a mezzanotte (evidentemente opportunatamente informati dall’intelligence), hanno setacciato strade ed abitazioni, concludendo la mega operazione con il fermo di 16 presunti terroristi, e con il ferimento di un individuo che ha forzato con l’auto un posto di blocco. Dicevamo dell’altro blitz di Liegi, in particolare Tongre à Rocourt dove, nel mirino delle forze dell’ordine c’era Salah Abdesalam, che però sarebbe riuscito a fuggire, imboccando la E40 (direzione Germania), a bordo di una Bmw. Ma la minaccia attentati resterebbe tuttavia “seria e imminente”, ha tenuto a sottolineare il premier belga Michel che confermando l’allerta 4, ha ribadito che metro e scuole resteranno chiuse anche lunedì. “Come famiglia non abbiamo paura, desideriamo che si arrenda, che si consegni per portare le risposte che tutti cerchiamo, preferiamo vederlo in prigione che in un cimitero”, si è intanto confidato davanti alle telecamere di Rtbf, Mohamed (fratello di Salah Abdeslam). “Credo che i miei fratelli non si siano radicalizzati ma siano stati manipolati – ha detto ancora Mohamed – Certo che ero vicino a loro, conversavamo di cose banali, hanno avuto un cambiamento da sei mesi a questa parte ma non preoccupante. Quando tuo fratello ti dice che ha smesso di bere o che si interessa più di religione, non è necessariamente una cambio radicale”. La caccia continua, sarebbero dieci in totale i terroristi braccati nel nord Europa.

    Max