BENEVENTO – L’AUTOPSIA SUL CORPICINO RIVELA GRAFFI SULLA SCHIENA E SULLE SPALLE DI MARIA. IL LEGALE DELLA FAMIGLIA: ‘I GENITORI MORTIFICATI E ALLIBITI DAL FERMO DI DANIEL’

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    Stuprata ed ancora viva, lasciata annegare nella piscina. Un brutale ed infame omicidio sulla quale gli inquirenti continuano a lavorare senza sosta. L’autopsia effettuata sul corpicino della piccola Maria Ungureanu hanno rivelato la presenza di segni e graffi sia sulla schiena che sulle spalle. “Bisognerà ora vedere se sono compatibili con la recinzione o sono stati provocati da altro”, ha ribattuto il legale dei familiari della bimba, Michele Dell’Occhio, riferendosi alla rete che circonda lo specchio d’acqua. “Per noi – ha quindi aggiunto il legale – non sia stato possibile nominare un consulente perchéabbiamo saputo dell’autopsia quando era già in corso, e su questo ho manifestato le mie rimostranze in Procura”. Intanto i suoi assistiti, il papà e la mamma, sono stati costretti a lasciare la loro abitazione a causa dell’assedio dei cronisti ed anche perché, aggiunge l’avv, “si sentono ulteriormente mortificati e allibiti in quanto Daniel – l’operaio 21enne di origini rumene indagato per omicidio volontario e violenza sessuale aggravata – era trattato da loro come uno di famiglia”. Il giovane, che poche ore prima della scomparsa aveva fatto un giro in auto con la bimba, è stato iscritto nel registro degli indagati, un atto dovuto per permettergli la nomina di un perito in vista dell’autopsia sul corpo della piccola. Tra la famiglia Ungureanu ed il 21enne loro connazionale “c’era una frequentazione quasi giornaliera – spiega ancora il legale – anzi, Mario ha procurato a Daniel anche diverse occasioni di lavoro, in alcuni casi hanno lavorato insieme. C’era un rapporto stretto”. Dal canto suo il giovane continua a respingere ogni accusa, ribadendo che per lui Maria era una sorellina.

    M.