Blitz alla camorra tutti i colpi dello Stato

    E’ stata una settimana positiva per lo Stato e da incubo per i clan. Blitz alla camorra in sequenza in pochi giorni a Napoli. Nei confronti dei clan e dei loro membri e partner lo Stato ha avviato una escalation di interventi nel napoletano: veri e propri blitz alla camorra che, tra gli altri, hanno prodotto l’arresto del boss Saltalamacchia.
    In circa una settimana il centro e la periferia orientale di Napoli è stato oggetto di un blitz alla camorra in grande stile e dagli ottimi risultati. Colpiti tutti i clan protagonisti del clima di tensione recente. In primis i Mazzarella, con l’arresto Salvatore Bonavolta. Poi i Rinaldi, cosca originaria di San Giovanni a Teduccio, cittadina alle porte di Napoli, ma con allacci al centro e nella zona orientale della città: infatti il celebre Ciro Rinaldi detto My Way è stato catturato dopo una latitanza di 5 mesi. E’ poi toccato a Giovanni Salomone, 51enne cognato del boss Salvatore D’Amico detto ‘o pirata: dopo il blitz alla camorra di cui è stato oggetto è finito ai domiciliari.
    Più recentemente è toccato ai Sequino del Rione Sanità. Il clabeè connesso ai Mazzarella e ai Mariano dei Quartieri Spagnoli e nelle scorse ore ha patito una trentina di arresti. Il blitz alla camorra sembra quasi avvantaggiare il clan che fa capo a Eduardo Saltalamacchia, 36enne capo dell’omonimo clan operativo nel circuito tra Montesanto e la Pignasecca e alleato di altre famiglie colpite da arresti (gli Elia del noto quartiere Pallonetto, i Ricci dei Quartieri Spagnoli e i Lepre-Cianciulli dell’area Cavone) e in guerra con lo storico boss Ciro Mariano, scarcerato lo scorso anno e attaccato da fiumi di piombo per disfarsene lì a Quartieri Spagnoli. Ma anche i Saltalamacchia sono stati colpiti da una operazione della Squadra Mobile col fermo di Gaetano Esposito, Ciro Burraccione e Massimo Capasso, ritenuti i fautori, col boss Saltalamacchia di opere di estorsione, rapina e lesioni aggravate dal metodo mafioso. I fatti risalgono al 2 ottobre del 2018.

    quando si scagliarono contro un ragazzo responsabile del furto di uno scooter alla persona sbagliata. Il giovane venne pestato e derubato del borsello contenente 20 euro ed altri effetti personali. Delirio di onnipotenza costato caro al boss dopo la denuncia della vittima. Nelle prossime ore il giudice è chiamato a convalidare i 4 fermi.