Buco nero, ecco l’immagine: è la foto del secolo

    È stata subito definita dai molti la “foto del secolo“: è il primo documento ufficiale dell’esistenza di un buco nero, qualcosa di inafferrabile, invisibile e che fino a questo momento poteva soltanto essere teorizzato. Si tratta di una conquista smisurata per la scienza e per l’umanità tutta, un’immagine che è stata tenuta sotto chiave fino ad oggi per poter raccogliere, intorno alla grandissima impresa, l’attenzione di tutto il mondo, mediante la realizzazione di sei conferenze stampa in contemporanea in tutto il mondo.

    Buco nero, ecco l’immagine: è la foto del secolo

    Quindi adesso è ufficiale: per la prima volta un buco nero è stato catturato dall’occhio dell’essere umano con una foto, o comunque una testimonianza concreta della sua esistenza. Grande curiosità alla vigilia, con giorni molto frenetici e concitati durante i quali si è anche giocato su quelli che sarebbero stati i dettagli della scoperta. Ci si è chiesti, in particolare, se il buco nero in questione fosse Sagittarius A, al centro della nostra galassia, oppure un quasar all’interno della galassia M87, che si trova a 60 milioni di anni luce da noi: oggi sappiamo che l’immagine riguarda la seconda.
    Un risultato inimmaginabile fino a poco tempo fa, quella della prima foto di un buco nero, o meglio della sua ombra, ma possibile grazie ad un duro lavoro, utilizzando ben otto potentissimi telescopi in simultanea in altrettanti punti della Terra. Ci si sono impegnati circa sessanta istituti scientifici e l’evento sarà coperto da numerosi articoli di settore.
    La portata della scoperta è infinita: basti pensare a quanto interesse c’è stato, nell’ultimo secolo, su tempi quali il confine fra spazio tempo, e la linea di demarcazione fra luce e buio, capace di inghiottire anche quest’ultima. Chiaramente l’attenzione è tutta rivolta alla teoria della relatività di Albert Einstein: la prospettiva è quella di dimostrare come un oggetto del genere, massiccio come un buco nero, possa deformare le dimensioni spazio temporali. Mai prima d’ora si era pensato che potesse essere realistico arrivare a sperimentare le teorie di Einstein: in futuro, le possibilità sono infinite e la scienza potrebbe essersi aperta una pista verso nuove teorie, leggi e formule.