Cambio dei vertici Tim: revoca all’ad Amos Genish

    Tim cambia i suoi vertici. Come è possibile leggere in una nota diramata dal consiglio di amministrazione della società, nel corso di un cda straordinario sono state revocate “con decisione assunta a maggioranza e con effetto immediato tutte le deleghe conferite al consigliere Amos Genish e ha dato mandato al Presidente di finalizzare ulteriori adempimenti in relazione al rapporto di lavoro in essere con lo stesso”. La revoca delle deleghe all’amministratore delegato Genish è giunta dopo la sfiducia da parte dei consiglieri del fondo Elliott, quelli in quota Vivendi hanno, invece, confermato il sostegno al manager. “È stata una mossa molto cinica e volutamente pianificata in segreto, per creare la massima destabilizzazione e influenzare i risultati di Tim – ha dichiarato un portavoce di Vivendi, azionista del gruppo telefonico al 24%, criticando la decisione presa in cda – mentre il ceo stava negoziando a nome di Tim e portando avanti i suoi doveri dall’altra parte del mondo”.

    “Denunciamo – aggiunge il portavoce – la destabilizzazione di questa decisione e il metodo vergognoso”. Fonti vicine a Elliott sottolineano: ’’Genish ha avuto l’opportunità di creare valore e Elliott lo ha supportato. Nella realtà non sono stati fatti reali progressi e, al contrario, ha dimostrato di rappresentare un impedimento per la creazione di valore”. Durante il mandato di Genish “il rendimento per gli azionisti – precisano – è stato pari a -33.5%. Per questa ragione il consiglio ha deciso di lasciarlo andare”. “Genish ha fatto parte dello screditato regime di Vivendi e sebbene non fossimo stati preventivamente informati di questa decisione del consiglio, sosteniamo la revoca. Il Consiglio di amministrazione – proseguono le stesse fonti – ha ora l’opportunità di fare la cosa giusta e di agire nel migliore interesse di tutti gli stakeholder, adottando le proposte del piano di Elliott per la creazione di valore”.

    Le deleghe revocate “sono state provvisoriamente assegnate – spiega il gruppo – al presidente del consiglio di amministrazione” Fulvio Conti, “in conformità al piano di successione degli amministratori esecutivi adottato da Tim. “Il presidente del comitato nomine e remunerazione ha provveduto alla convocazione dello stesso comitato per gli adempimenti di sua competenza relativamente alla individuazione del nuovo amministratore delegato”, si legge nel comunicato. Tim riferisce che “è stata convocata una nuova riunione del consiglio di amministrazione per il giorno 18 novembre 2018 al fine di provvedere alla nomina di un nuovo amministratore delegato”. “Il consiglio di amministrazione ringrazia Amos Genish per il lavoro svolto nell’interesse della società e di tutti i suoi stakeholders in questi quattordici mesi di intensa attività”, di legge nella nota.

    Tim sottolinea poi che “la necessità di procedere” alle recenti svalutazioni “non è dovuta a una disorganizzazione della società o al fallimento della nuova governance, come insinuato da Vivendi, ma all’implementazione da parte di Amos Genish (designato dal socio Vivendi) di scelte industriali riconducibili allo stesso socio Vivendi”. “L’amministratore delegato Amos Genish ha svolto il suo lavoro – si evidenzia – in continuità rispetto al passato, perseguendo, senza raggiungerli, gli obiettivi indicati nel piano industriale da lui stesso predisposto in coordinamento con il socio Vivendi, con il conseguente obbligo per l’attuale Cda di procedere alle svalutazioni riportate nel resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2018”.

    Inoltre, “quanto alla dichiarazione di Vivendi di ’deplorare’ la decisione di non convocare l’assemblea dei soci per procedere al rinnovo dei revisori, si precisa che trattasi di dichiarazione non veritiera (non avendo ancora il Cda assunto una decisione a tale riguardo) e fuorviante (attesa l’inesistenza di alcuna norma che imponga la nomina dei revisori in data anteriore all’assemblea che sarà convocata per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2018)”.