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    Campidoglio, mucche e vitelli all’asta, ecco perchè

    Non sarà la grande moria alla Totò e Peppino, ma in tempi di crisi, si tira la cinghia e tutto è in vendita. E il Campidoglio non fa eccezione. Mucche e vitelli all’asta: 170 capi tra la tenuta di Castel di Guido e quella del Cavaliere suddivisi in 5 lotti. Se li aggiudicherà il migliore offerente.

    La scelta di metterli all’asta, nasce dalla necessità di “garantire il benessere animale del bestiame allevato”, in relazione alle strutture di ricovero disponibili. Ma anche per migliorare l’efficacia economica delle due aziende in difficoltà. L’obiettivo è garantire “l’autosufficienza alimentare, con affrancamento delle due strutture produttive dall’acquisto esterno dei mangimi”.

    “La vendita del bestiame è un fatto normale e serve a mantenere stabile il numero dei capi presenti nelle due aziende, in relazione alla capienza delle stalle e alla capacità di autoproduzione dei foraggi necessari alla loro alimentazione” ha commentato Sabrina Alfonsi, assessora all’agricoltura, all’ ambiente ed ai rifiuti. Gli animali messi all’asta sono perlopiù femmine anziane, considerate “a fine carriera”- si legge nel bando – perché non più produttive.

    Il target del Campidoglio è la valorizzazione e potenziamento delle due aziende. ” A questo scopo – informano – stiamo analizzando i conti per costruire una ipotesi di sviluppo”, provando a mantenere stabile il numero di capi presenti.