Casal Bruciato, scattano le denunce

    Non sono rimaste impunite le minacce rivolte alla famiglia rom assegnataria della casa popolare a Casal Bruciato che è stata contestata nei giorni scorsi da alcuni residenti del quartiere coadiuvati da esponenti dell’estrema destra. Dalle minacce di morte a quelle di violenza sessuale. Ormai nota la frase “ti stupro” urlata da un contestatore, che risulta essere stato denunciato. Secondo le prime ricostruzione infatti sembrano essere scattate le prime denunce mentre gli investigatori sono a lavoro per rintracciare tutti i responsabili delle minacce rivolte alla famiglia rom. 

    Casal Bruciato, Daniele si difende: “Non ho detto quelle cose”  

    Tra i denunciati risulta anche Daniele, il ragazzo che ha urlato “ti stupro” alla mamma rom in compagnia della figlia- Lo stesso ragazzo ieri ai microfoni dell’Adnkronos si era difeso dalle accuse: “Quello che è successo, di aver detto a quella signora rom, quello che tutti i giornali scrivono, ovvero che le avrei detto ’ti stupro’, io non lo ho mai detto. Gli ho detto tante altre brutte parole e mi scuso con lei per averle dette, il momento era quello che era, non si ragionava tanto bene. Io non appartengo a CasaPound, a nessun loro movimento, non sono iscritto, stavo lì da semplice cittadino. Non sono un militante di CasaPound, ma ho partecipato ad alcune loro iniziative”. Non solo la famiglia rom, nella giornata di ieri anche la sindaca di Roma Virginia Raggi è stata oggetto di insulti e minacce, rispondendo così ai manifestanti: “Questa famiglia risulta legittima assegnataria di un alloggio. Ha diritto di entrare e la legge si rispetta. Siamo andati a conoscerli e sono terrorizzati. Abbiamo avuto modo di far conoscere questa famiglia ad alcuni condomini. Chi insulta i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza. Non è questa una società in cui si può continuare a vivere”, aveva concluso la Raggi.