Clero, monsignor Viganò accusa Papa Francesco

    Le polemiche sulla pedofilia del clero e in particolare sul caso idella Pennsylvania non si placano, 300 sacerdoti sacerdoti accusati di aver abusato di più di mille bambini e l’arcivescovo americano Theodore McCarrick accusato di abuso e sospeso dal collegio cardinalizio.

    Oggi sul quotidiano La Verità e su alcuni media conservatori statunitensi c’è l’ex nunzio apostolico a Washington, monsignor Carlo Maria Viganò, per pubblicare un dossier di una dozzina di pagine in cui sostiene che diversi massimi dirigenti della Chiesa cattolica, inclusa la curia romana, da anni erano a conoscenza delle accuse di pedofilia e maltrattamenti anche da parte degli adulti da parte del cardinale.

    Viganò chiama in causa papa Francesco. Infatti, sostiene che Bergoglio non ha rispettato le sanzioni imposte da Benedetto XVI contro il cardinale in questione. E che, pur consapevole degli abusi, non ha fatto nulla contro il cardinale stesso.

    L’ex ambasciatore vaticano negli Stati Uniti, un’area conservatrice e vicina agli ambienti che si oppongono al pontificato di Francesco, afferma di aver informato Bergoglio della situazione già nel 2013. E infatti chiede a Bergoglio di dimettersi.

    Dal Vaticano dicono che «al momento non ci sono commenti». Viganò era stato richiamato a Roma e da tempo era in rotta di collisione con la Santa Sede. Secondo l’ANSA, tuttavia, dietro questa mossa di Viganò potrebbe esserci anche la “longa manus” di una parte dell’episcopato americano che non vorrebbe la linea dura intrapresa da Francesco contro i sacerdoti che erano macchiati da quelli che lo stesso Bergoglio definisce ” crimini”.

    Nel dossier Viganò ci sono anche molti altri nomi. Vi sono gli ex segretari di Stato Angelo Sodano e Tarcisio Bertone e gli ex sostituti Leonardo Sandri e Fernando Filoni, che a suo parere non hanno preso le misure appropriate contro McCarrick, anche se è lui stesso a rivelare che Benedetto XVI aveva segretamente imposto il cardinale McCarrick si ritira dalla vita privata e non festeggia più pubblicamente, il che significa che almeno Bertone e Filoni si sono presi cura di questa cosa. Ma non hanno fatto nulla, quindi secondo Viganò.