COME REGIME ALTERNATIVO ALLA DETENZIONE, CONDANNATA PER PROSTITUZIONE, AVEVA CHIESTO DI POTER LAVORARE IN UN CENTRO ESTETICO… A LUCI ROSSE: ARRESTATA CINESE

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    Condannata per sfruttamento della prostituzione, aveva chiesto di poter usufruire di un regime alternativo alla detenzione. Così, il Tribunale di Sorveglianza, per potersi pronunciare ha delegato la Polizia di Stato ad effettuare verifiche. La proposta avanzata dalla cinese prevedeva la possibilità di lavorare in un centro estetico. Ed ecco qua la sorpresa: dalle indagini degli agenti del commissariato Viminale, diretto da Giovanna Petrocca, è emerso che dietro al centro si nascondeva una casa a luci rosse gestita… addirittura dalla stessa 45enne cinese, in complicità con una connazionale. Si così scoperto, tra l’altro, che dietro all’insegna di del centro estetico in zona Termini, si celava in realtà una casa a luci rosse. Ieri è quindi scattato il blitz, nel corso del quale – come se non bastasse – sono state ravvisate anche gravi carenze igieniche. Sequestrata inoltre una cospicua somma di denaro, un cellulare utilizzato per fissare gli appuntamenti con i clienti (il cui numero era pubblicizzato su diversi siti internet a sfondo sessuale) mentre, il locale,. è stato sottoposto a sequestro penale con l’apposizione dei sigilli. La cinese, arrestata insieme alla connazionale e a un italiano, è stata condannata alla pena di quattro anni e quattro mesi di reclusione.