’CON QUESTO BILANCIO C’E’ LA COMPLETA FINE DI SCROCCOPOLI’, ANNUNCIA LA RAGGI

    “Anche quest’anno chiuderemo nei termini di legge, possiamo dire che la stagione iniziata l’anno scorso con regolarità sul bilancio e sui tempi è ormai avviata, questo ci consente di lavorare in maniera corretta”. Presentando stamane il bilancio di previsione 2018-2020 in Campidoglio, il sindaco Raggi (affiancata dall’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti), ha annunciato che “Con questo Bilancio c’è la completa fine di ’scroccopoli’. Per quanto riguarda gli investimenti, soprattutto sugli ultimi – ha aggiunto la prima cittadina della Capitale – ai municipi vanno 36 milioni in più sul sociale, 30 milioni in più sulla manutenzione delle strade e le scuole. Altri 28 milioni vengono stanziati sulla grande viabilità e 65 milioni per contrastare dissesto idrogeologico e sulle fognature. Continuiamo a insistere con il governo per avere risorse speciali per la Capitale – ha osservato la Raggi – dove 3 milioni di persone pagano servizi per 4,5 milioni di persone che vivono la città. E’ fondamentale che sia riconosciuto lo status di Capitale non solo sulla carta”. Dunque ecco il Piano degli investimenti 2018-2020 che, previsto nell’approvato progetto di bilancio di previsione, stanzia circa 557 milioni di euro per la realizzazione di opere pubbliche nel triennio in questione. Tra le voci che ’assorbono’ maggior consistenza, vi sono i trasporti (tra i quali la metro C e l’annunciata funivia Casalotti), e la manutenzione urbana. Con un calo circa 27 milioni rispetto al previsionale dell’anno in corso, il progetto di bilancio di previsione registra per il 2018 entrate correnti per 4.612.630.060,78 di euro. In conferenza è stato sottolineato che la differenza registrata, è in parte dovuta sia ai minori trasferimenti statali e regionali (-8,4 milioni), che ’al lavoro di pulizia’ sulle sanzioni, per la precisione, derivanti da infrazioni al codice della strada, come lo smaltimento dell’accertamento dei verbali arretrati per gli anni 2015 e 2016, che ha prodotto oltre 62 milioni di euro di minori entrate. Per quel che riguarda invece la mancanza di risorse, quest’ultima viene in parte compensata da un aumento di altre entrate, circa 44 mln di euro, relative ai fondi perequativi e introiti da gestione dei beni. Un’altra fetta è invece rappresentata dai risparmi effettuati, come i 5 milioni in meno di interessi passivi (riduzione dovuta alla rinegoziazione dei mutui), ed i 29 milioni di minori spese. Tutto ciò, per il 2018, in merito alla garanzia di un aumento di spesa corrente di circa 9,5 milioni di euro rispetto al previsionale 2017.
    M.