Conferenza Gattuso: Non siamo morti

    Conferenza Gattuso: l’allenatore rossonero è stato chiaro. Il Milan non è morto. Anche se le ultime due uscite di Piatek e compagni possono far pensare il contrario. Era il dicembre del 2017 quando il Diavolo subiva per l’ultima volta due sconfitte consecutive. Ma quella era un’altra squadra, con obiettivi completamenti diversi. Quella attuale deve puntare alla Champions, che dopo i due stop consecutivi rimane alla portata ma inseguita da squadre agguerrite come Lazio e Atalanta. 

    Conferenza Gattuso: le parole dell’allenatore rossonero 

    Ora l’Udinese, il prossimo turno la Juventus: il Milan ha necessità di punti per inseguire l’obiettivo Champions. Lo sa anche Gattuso, che in conferenza ha presentato la gara con i friulani in programma domani: “La squadra è viva e ce la sta mettendo tutta, questo mi fa ben sperare. Non siamo morti e non sono preoccupato. Contro l’Udinese è fondamentale, siamo costretti a vincerla ma va fatto con serenità”. Il primo passo per invertire la rotta potrebbe essere un cambio di modulo: “Potremo fare qualcosa di diverso. Ma non è solo un problema di Kris e non è vero che ormai gli hanno preso le misure, devo far sì che tutta la squadra sia più propositiva. Abbiamo il dovere di fare meglio. Donnarumma? Gigio mi è piaciuto perché ci ha messo il suo bel faccione, non ha responsabilità perché fa parte del gioco, tocca tantissimi palloni e l’errore ci sta. Mi è piaciuto come ha gestito la situazione e l’ho visto carico”. 

    L’allenatore rossonero è infine tornato sullo sfogo avuto nel posto partita di Genova, in cui aveva dichiarato il suo futuro ancora da decidere: “Si rema da sempre tutti dalla stessa parte, e non perché ieri ho parlato con Leo e Paolo. Il rispetto e l’unione che c’è tra noi tre nessuno può metterla in dubbio. Io so cosa ci diciamo, il mio problema è solo il ritorno in Champions dopo tanti anni. Se davvero c’era qualcosa che non andava nel rapporto tra me e Leonardo, visti i nostri caratteri, si sarebbe saputo. Ho detto una frase che per come è uscita non ridirei. Sono vero ma potevo starmene zitto per non creare i problemi degli ultimi giorni. Sul mio conto non penso nulla, si può parlare di tutti i singoli ma sopra tutti c’è il club. Non penso al mio ego, so cosa sto dando e cosa ricevo. Dicono che ho litigato con Leo perché è stato fuori Paquetà, che da settimane si diceva che era stanco. A me sembra di sognare: ma il nostro livello è così basso?”, ha concluso Gattuso.