CONFIMPRESEITALIA: D’AMICO SU TFR E PAGAMENTI PA VOGLIAMO GARANZIE DAL GOVERNO

     

     

    DAMICO.jpgGuido D’Amico, presidente di Confimprese Italia a proposito della Legge di Stabilita, che il Governo sta per approvare, ha dichiarato:“I provvedimenti che il premier ha promesso, e cioè di tagliare le tasse per 18 miliardi di euro sono senz’altro per larga parte condivisibili. Se infatti10 mld andranno a finanziare in modo stabile il bonus degli 80 euro, il resto sarà distribuito in due misure: incentivi che permetteranno di non pagare contributi per chi assume a tempo indeterminato e alla riduzione dell’Irap che è una tassa che manda fuori di testa per la sua componente lavoro. Inoltre vediamo positivamente gli incentivi annunciati da Renzi che permetteranno, per un triennio di non pagare contributi per chi fa assunzioni a tempo indeterminato. Il tema spinoso dell’anticipo del Tfr in busta paga, sebbene sarà proposto su base  volontaria, non può essere da noi condiviso. Nonostante il premier stia cercando accordi con le banche per un’operazione di sostegno alle piccole e medie imprese, l’indebitamento – sostiene D’Amico – seppure garantito dal Governo,  provocherebbe per MPMI una riduzione della possibilità di credito futuro in quanto l’Impresa risulterebbe comunque già “affidata” per le somme già anticipate dalle banche per il TFR” “ In pratica l’affidamento bancario è una linea di credito comoda per l’impresa che ne beneficia, tuttavia le banche affidanti tendono a ridurre o a revocare gli affidamenti nel caso venga utilizzato, come nel caso del tfr, Tutto ciò – conclude D’Amico – comporterebbe una ulteriore riduzione di credito alle Micro Piccole e Medie Imprese. E’ già successo per ilpagamento dei debiti dello Stato alle imprese: gli imprenditori per incassare finalmente i crediti che avanzano nei confronti della Pubblica amministrazione, dovranno andare in banca e farsi “scontare” il credito: ciò significa che la banca anticiperà l’importo del credito a favore dell’impresa, trattenendo una commissione anche se lo Stato in persona farà da garante tramite la Cassa Depositi e Prestiti. Purtroppo molti nostri associati recatisi in banca per scontare le fatture, regolarmente certificate, si sono visti rifiutare l’operazione in quanto avrebbero superato il “fido” loro concesso. In conclusione chiediamo al Governo di precisare bene gli eventuali accordi con le Banche in modo tale da non far pesare gli anticipi di somme relative allo sconto fatture della PA e l’eventuale liquidazione anticipata del tfr sugli affidamenti bancari necessari al funzionamento dell’Impresa e non vengano segnali alla centrale rischi. Se il Governo è in grado di garantirci queste condizioni – conclude il presidente di ConfimpreseItalia – allora potremo riparlarne.”