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Contagi e ricoveri ospedalieri, la Fiaso: “Calano le ospedalizzazioni dei pazienti Covid”, per i pazienti pediatrici molto più lentamente

La Fiaso: “Calo di pazienti Covid sia nei reparti ordinari ospedalieri (ora al 16%), che nelle terapie intensive (oggi al 26%)”

Prosegue l’opera di monitoraggio attraverso gli ‘ospedali sentinella’ (anche pediatrici), sparsi in tutto il territorio del Paese, attraverso un report settimanale, che la Fiaso aggiorna in continuazione.

Ebbene, stando ai dati relativi all’8 febbraio, si conferma un calo di pazienti Covid nei reparti ordinari ospedalieri, dove ora si è attestata al 16% mentre, per quel che riguarda le terapie intensive, qui il calo è ben più consistente, essendo sceso al al 26%. 

Ovviamente il calo dei pazienti si differenzia secondo dell’ubicazione geografica delle strutture ospedaliere, ad esempio, negli ospedali del Nord, sia in area medica, che nelle rianimazioni,  il calo dei ricoveri è stato del 29%. Se negli ospedali del Centro il calo dei ricoveri è stato dell’11%, al Sud e nelle isole si parla di una riduzione media di pazienti, dell’8%.

La Fiaso: “I pazienti Covid ospedalizzati sono per il 60%, nella maggior parte dei casi anziani con altre gravi patologie”

Nello specifico, illustra il report, nei cosiddetti reparti ordinari ospedalieri, i pazienti Covid (hanno hanno sviluppato sindromi respiratori e polmonari), sono il 60%, nella maggior parte dei casi anziani con altre gravi patologie. Invece, la percentuale di pazienti ‘con il Covid’, è pari al 40%, si parla di persone ospedalizzate per patologie internistiche o, seppure positivi al virus, per essere sottoposti ad un intervento chirurgico. 

La Fiaso: “Gli ospedalizzati che sviluppano sindromi respiratori e polmonari, sono per oltre due terzi pazienti senza una copertura vaccinale adeguata”

Altra storia nelle terapie intensive dove, soltanto il 23% è ricoverato ‘con Covid’. Infatti, poco più del 70% di quanti vengono ricoverati per polmoniti da Covid, evidenzia di non aver mai fatto una copertura vaccinale oppure, o non ce l’ha completa perché si tratta di persone vaccinate da oltre 4 mesi, e comunque parliamo di persone che non hanno fatto la dose booster. Dunque, spiega il report, quanti sviluppano sindromi respiratori e polmonari (tipiche della malattia da Covid), sono per oltre due terzi pazienti che non godono di una copertura vaccinale adeguata.

La Fiaso: “La percentuale di ospedalizzazioni dei piccoli si è ridotta in una settimana dello 0,9%”

Purtroppo non va invece bene nell’animo pediatrico dove, risputò agli adulti, qui i ricoveri calano ma con ritmi lentissimi. Nello specifico infatti dei pazienti pediatrici, come indica il report stilato dalla fisso, “La percentuale di ospedalizzazioni dei piccoli si è ridotta in una settimana dello 0,9%. Il 69% ha tra 0 e 4 anni, il 14% tra 5 e 11 anni, il 17% tra 12 e 18 anni. In particolare i neonati, da 0 a 6 mesi, costituiscono il 27% del totale e tra di loro solo il 45% ha entrambi i genitori vaccinati. Permane una significativa percentuale di casi, il 21%, di neonati ricoverati in cui entrambi i genitori non sono vaccinati. Nei casi rimanenti, il 34% ha solo il padre vaccinato”.

La Fiaso: “La percentuale di ospedalizzazioni dei piccoli si è ridotta in una settimana dello 0,9%

Come illustra l’esperto “Praticamente il 55% dei neonati ricoverati vive in famiglie che non hanno una copertura vaccinale completa perché il padre o la madre o entrambi non sono vaccinati, eppure il virus è ancora in circolazione. I numeri ridotti degli ultimi giorni delle vaccinazioni pediatriche, inoltre, destano preoccupazione: il rischio è che di fronte al calare della tensione, possa seguire una minore adesione alla campagna vaccinale. Occorre continuare a vaccinare i bambini sopra i 5 anni per poter trascorrere serenamente i prossimi mesi”.

La Fiaso: “Il dato di oggi è senz’altro il risultato delle misure di contenimento adottate”

“Oggi – prosegue il presidente della Fiaso – registriamo il primo netto calo dei ricoveri da tre mesi a questa parte. Al Nord, dove l’epidemia ha impattato maggiormente e dove la crescita era stata più repentina, la riduzione delle ospedalizzazioni è più decisa. Il dato di oggi è senz’altro il risultato delle misure di contenimento adottate: penso che l’introduzione del Green Pass e dell’obbligo vaccinale per gli over 50, anche sul luogo di lavoro, abbia funzionato e possa continuare a essere utile”. Dunque, raccomanda Migliore, “Non è il momento di eliminarlo”.

La Fiaso: “Non è ancora il momento di allentare l’attenzione, perché abbiamo ancora il 70% dei ricoverati che non ha completato la  vaccinazione”

Quindi raccomanda Migliore concludendo, ”Non è ancora il momento di allentare l’attenzione, in particolare sulla campagna vaccinale, perché abbiamo ancora il 70% dei ricoverati che non ha completato regolarmente il ciclo di vaccinazione o addirittura non ha fatto neanche una dose. Il calo dei ricoveri non può giustificare la mancata somministrazione della dose booster perché il virus non è ancora scomparso”.

Max