Corinaldo, solidarietà dalle istituzioni

    Una strage – quella occorsa nella discoteca di Corinaldo – che travalica le frontiere italiane e rimbalza sui media mondiali. La tragedia di Corinaldo coinvolge anche il tavolo politico, nel giorno in cui si sono tenute due manifestazioni rilevanti: la Lega a Roma e i No Tav, a Torino. Il presidente della Repubblica Mattarella commenta tutto il suo dispiacere per quel che è successo a Corinaldo: “I cittadini hanno diritto alla sicurezza ovunque, nei luoghi di lavoro come in quelli di svago. La sicurezza deve essere assicurata con particolare impegno nei luoghi di incontro affollati, attraverso rigorose verifiche e controlli. Non si può morire così”, sostiene Sergio Mattarella. Il primo ministro, Giuseppe Conte, pone l’accento sulla ricerca del responsabile: “Ora è il momento del cordoglio, ma pretenderemo chiarezza”. E mentre era in viaggio per il piccolo centro marchigiano: Un “accorato appello a chi gestisce i locali pubblici: devono adottare tutte le cautele con grande senso di responsabilità, considerando che i quei locali possono entrare i loro figli per prevenire tragedie del genere”, dichiara a conclusione del Comitato per l’ordine e la sicurezza ad Ancona. “Da un primo accertamento – dice – risultano venduti 1.400 biglietti. Ma anche che era aperta una sola sala sulle tre della discoteca, con una capienza di 469 persone. Con i numeri non ci siamo. Le norme ci sono e vanno rispettate. Se ci sono margini per migliorarle, il governo non si sottrarrà”. Papa Francesco cita la tragedia nella consueta messa domenicale: “Assicuro un ricordo nella mia preghiera per i ragazzi e la mamma che sono morti questa notte in una discoteca a Corinaldo, vicino ad Ancona, come pure per i numerosi feriti. Chiedo per tutti l’intercessione della Madonna”. Matteo Salvini, il primo a commentare come ministro dell’Interno, dà la colpa al sovraffollamento del locale: “Mi sembra che la capienza fosse inferiore alle 900 persone, anche una unità in più è stata un errore che ha complicato tutto”, commenta il capo del Viminale. “Nell’area c’era una sostanza che infastidiva, si parla di puzza di ammoniaca e si parla di spray urticante. È molto probabilmente vero che all’interno del locale c’era più gente, molta più gente del permesso. E su questo sono in corso dei riscontri”.