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Coronavirus, tre ricercatori italiani hanno scoperto perché “è diventato più contagioso”

Uno studio pubblicato anche dal ‘Journal of Medical Virology‘, spiega che “la mutazione della proteina D614g, riscontrata in numerose sequenze del virus isolato dal tratto naso-faringe dei soggetti infetti fin da febbraio, è diventata strutturale”. In poche parole, sarebbe stata ‘fotografata’ una mutazione “sulla proteine Spike di Sars-Cov-2 che ci ha spiegato perché questo virus è diventato più contagioso, a partire da febbraio“.

Una notizia di matrice italiana, frutto dello studio incrociato fra il  responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, Massimo Ciccozzi, il docente di Malattie infettive all’Università Cattolica di Roma, Roberto Cauda, ed il docente di Microbiologia dell’Università di Perugia, Antonio Cassone.

Gli esperti: “Ecco perché è divenuto più contagioso”

Come spiegano i tre ricercatori italiani, ”Il ceppo di Wuhan non aveva questa mutazione, che è apparsa dopo che il virus è arrivato in Europa e Nordamerica. E ha reso il virus di Wuhan più capace di infettare l’uomo e circolare nel suo organismo. Ci aiuta anche a spiegare per quale motivo il virus fuori dalla Cina sia apparso più contagioso”. Ma non solo, “Questa stessa mutazione – spiegano i tre ricercatori – è stata rilevata indipendentemente da altri tre gruppi di ricerca, uno americano del Los Alamos National Laboratory e uno spagnolo di Barcellona. Questo ci dice che Sars-Cov-2 è andato incontro a una mutazione che probabilmente ne ha aumentato la contagiosità, e poi questo virus mutato ha un po’ soppiantato quello di Wuhan. Una conclusione che è supportata dall’epidemiologia“.

“Il virus circola meno, ma non abbassiamo la guardia”

Oltretutto, tengono ancora a sottolineare gli autori di questo importante studio, ”Ma soprattutto dobbiamo pensare che questa contagiosità aumentata c’è ancora: ecco perché dobbiamo ancora usare le mascherine e rispettare il distanziamento. Per fortuna il virus circola meno, ma non è il momento di abbassare la guardia. Nel frattempo Sars-Cov-2 si sta adattando a noi sempre di più, come di solito fanno i virus. In questo caso ciò accade perché subisce le pressioni di misure come lockdown e mascherine, ma anche quella della selezione naturale. Insomma – concludono quindi gli esperti – tutto ciò ci fa ben sperare, ma ci invita anche a non mollare”.