Decreto sicurezza, il no di Orlando

    Ha creato una voragine, il primo cittadino di Palermo Leoluca Orlandoche ha dichiarato la non attuazione, nella sua città, del decreto sicurezza. In particolare – ma non solo – per ciò che concerne la voce del decreto sicurezza l’impossibilità di registrarsi all’anagrafe al termine del permesso di soggiorno per motivi umanitari (con l’esclusione quindi da una serie di servizi sociali). “È disumano e criminogeno”, commenta Orlando a margine della sua decisione sul decreto sicurezza. E poi aggiunge: “Puzza di razziale”. Orlando ha premuto su un tasto dolente, provocando reazioni a catena. E il consenso di altri sindaci. Per questo Salvini gli replica a dure parole.”Con tutti i problemi della città, il sindaco sinistro pensa a fare disobbedienza”, è stata la prima risposta del ministro dell’Interno. Più avanti torna a tuonare ai microfoni di Radio 1 Rai: “Non farò mai azioni di forza, saranno gli elettori a giudicare l’operato dei sindaci”. Ma costoro “ne risponderanno personalmente, legalmente, civilmente, e penalmente perché è una legge dello Stato che mette ordine e mette regole”. Evidenzia: “La legge è approvata dal governo, dal Parlamento, e firmata dal presidente della Repubblica. I sindaci hanno applaudito il discorso di Mattarella e contestano un decreto che ha firmato. Ricordo a questi sindaci di sinistra che prima dobbiamo pensare ai milioni di italiani poveri e disoccupati, difendendoli dai troppi reati commessi da immigrati clandestini, poi salveremo anche il resto del mondo”. E poi: “È normale che l’assistenza sanitaria sia gratuita per qualsiasi clandestino? Poi sostiene il suo operato: “Sono curioso di capire se i sindaci rinunceranno anche ai poteri straordinari previsti dal decreto. E il decreto si occupa di antimafia. Questi sindaci forse non gradiscono che abbiamo raddoppiato il personale, i poteri e i mezzi dell’Agenzia per i beni confiscati alla mafia? Si occupa di sgombrare le case popolari occupate abusivamente; di non fare rientrare nei locali delinquenti e pregiudicati; dà più soldi e poteri alle forze dell’ordine”.