Deposito Atac al buio: la centralina elettrica nel campo nomadi

    Il deposito Atac di via Luigi Candoni è rimasto al buio per più di un’ora. Nulla di preoccupante, ad un primo sguardo, date anche le condizioni meteo degli ultimi giorni: se non fosse altro che in questo caso, la centralina elettrica del deposito si trova all’interno della baraccopoli, chiusa con una serratura, e non si sa chi ne è il guardiano.
    Tutto accade alle 23:20, dopo che la forte pioggia caduta durante la notte tra l’1 e il 2 novembre ha causato danni anche nel deposito di Muratella: sono stati i dipendenti che lavorano per il servizio notturno a riscontrare la perdita di potenza e quindi il blackout.
    Trovando impossibile ripristinare l’energia, è stato chiamato il numero unico per le emergenze: il problema era che è stato scoperto come la scatola elettrica del deposito fosse all’interno del campo nomadi.

    Le notizie sono state confermate anche dalla polizia, arrivate nella zona di Muratella poco dopo mezzanotte. Un agente si è introdotto nella baraccopoli per ripristinare la corrente elettrica, e qui il secondo colpo di scena. La centralina è stata trovata chiusa con un lucchetto, con le chiavi introvabili. Al fine di sbloccare la situazione, i Vigili del Fuoco sono intervenuti e, con gli strumenti del mestiere, hanno rotto la serratura per consentire al personale di Acea di ripristinare la corrente.

    Il deposito è tornato alla luce dopo più di un’ora di oscurità. Tuttavia, resta il fatto che la centralina elettrica del deposito si trova all’interno della baraccopoli, nella porzione di terreno di proprietà di Atac, e, prima dell’intervento della polizia, è stata tenuta chiusa bene con un lucchetto ed una catena. Altro mistero riguarda l’identità del “guardiano” di quel quadro elettrico, aumentando i sospetti ed il rischio di possibili furti di elettricità. È possibile che l’unità di controllo abbia fornito energia ad Atac, regolarmente, ma anche al campo adiacente, in modo abusivo? Eventualità su cui la polizia indagherà.

    Marco Palma, vice presidente del consiglio dell’XI Municipio, vuole vederci chiaro: “Sarà mia cura controllare se le chiavi della serratura che chiude la cabina siano in possesso di un rom che vivrebbe in un furgone bianco presso la centrale elettrica, e parlerò con l’addetto alla sicurezza e gli autisti”.