Home SPETTACOLI ‘Diamo Lucha alla Città’, Femminismi a zonzo

    ‘Diamo Lucha alla Città’, Femminismi a zonzo

    Domani ‘Diamo Lucha alla Città‘ propone la presentazione del libro Non voglio scendere! femminismi a zonzo, a cui seguirà un dibattito con le autrici Barbara Bonomi Romagnoli e Marina Turi. Introduce e modera Elisa Giomi (docente Università Roma Tre – Terzo in genere), intervengono Ornella Mascoli e Chiara Nano del Gruppo di Grande come una città Terzo in genere. (Casa delle Donne Lucha y Siesta, via Lucio Sestio 10, Roma, ore 18:30)
    Grande come una città partecipa con questa iniziativa al laboratorio culturale permanente Diamo Lucha alla città a sostegno di Lucha y Siesta e del comitato per l’acquisto della Casa delle Donne.
    Come scrive Barbara Bonomi Romagnoli: “Il sessismo impera, la sessualità tergiversa e la rivoluzione arranca. Non resta che salire al volo sulla metropolitana femminista. Sei tragitti per l’autodeterminazione e la ribellione, attraversando i femminismi in lungo e in largo, con la curiosità di inciampare in qualche evento straordinario e il piacere di riguardare le fermate della vita quotidiana. Sei tragitti per andare a scovare femminismi felici e appassionati, (auto)ironici e pungenti, includenti e visionari, capaci di produrre un progetto politico nella cornice del tempo che viviamo, quando tutto sembra bloccato, stereotipato e ripetitivo. Femminismi con la capacità di organizzarsi al meglio per essere efficaci, che siano eccezioni senza regole, per smantellare il patriarcato e reinventare un mondo che così per noi proprio non funziona”.
    Il gruppo Terzo in genere nasce all’interno del movimento ‘Grande come una città’ dalla volontà di mettere al centro del dibattito pubblico le questioni di genere, mai come oggi emergenti e attuali. Al gruppo contribuiscono donne e uomini eterosessuali e omosessuali, cisgender e transgender. Così si spiega: “Vogliamo scardinare le logiche patriarcali sottese alla vita quotidiana delle persone, alle relazioni, alle gerarchie, allo sfruttamento, all’attacco complessivo ai diritti civili che parte dall’oppressione della libertà e autodeterminazione delle donne ma coinvolge tutti coloro che non si conformano al modello unico dominante (maschio, bianco, eterosessuale). Una visione violenta “Dio, patria e famiglia naturale” che non rispecchia la realtà, che non ci appartiene e che vogliamo decostruire a favore della realizzazione di una società libera, inclusiva, capace di comprendere e trarre valore dalle differenze e dalla complessità. Vogliamo elaborare proposte politiche e culturali, azioni concrete da portare avanti sul territorio del terzo municipio chiedendo supporto e riconoscimento alle istituzioni locali, collaborando con tutti i gruppi di Grande come una città per inserire la lente di genere in ogni iniziativa, dialogando con le cittadine e i cittadini del terzo municipio”.
    Max