Diciotti, Viminale anticipa difesa in caso di processo

    In merito alla possibilità che Salvini possa essere obbligato ad andare a processo per la Diciotti il Viminale anticipa la difesa. Il repentino cambio di strategia da parte di Matteo Salvini sul caso Diciotti ha prodotto una marea di reazioni. Dalle critiche dell’opposizione alle fratture in seno al Movimento 5 Stelle, fino alla possibilità concretamente realizzabile che il processo si debba tenere: ecco perchè il Viminale si porta avanti col lavoro.
    Nelle ultime ore in alcune agenzie sono apparse delle dichiarazioni e indiscrezioni relative ad elementi ’a discarico’ che dovevano finire in un ipotetico processo al ministro, ma che il tribunale dei ministri ha deciso di ignorare. Il Viminale è aperto ad ogni ipotesi, e dunque è al lavoro.
    In merito all’accusa di sequestro di persona mossa a Salvini, differentemente dai magistrati che indicano drammatiche condizioni psico-fisiche dei migranti a bordo, secondo le fonti del Viminale parrebbe che quando fu dato il via libera allo sbarco dei minori il 22 agosto, molti di loro decisero di restare di propria volontà a bordo per altre due ore per poter terminare un rito religioso in corso.
    Ma intanto, mentre il Viminale lavora, la concreta possibilità che non si vada a processo a fronte del ’no’ in giunta per le autorizzazioni cresce di ora in ora.
    Al di fuori della maggioranza di governo, ci sono ad esempio molti parlamentari dell’opposizione di centrodestra che si sono dichiarati contrari al processo a Salvini. “Noi voteremo contro l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini, così come dovrebbe fare tutto il Parlamento – ha affermato Alberto Balboni, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia al Senato – Capisco il Pd, che fa il suo mestiere e deve votare a favore. Mi sorprenderebbe invece se il Movimento 5 Stelle votasse a favore dell’autorizzazione perché la decisione del ministro attiene alla linea del governo: Salvini ha agito in coerenza con il contratto M5S-Lega”.
    “Siamo d’accordo con Salvini che oggi ritiene che l’autorizzazione a procedere debba essere negata – ritiene invece Maristella Gelmini, presidente dei senatori di Forza Italia – Ciò che è accaduto in merito al caso Diciotti non configura alcun reato perché è evidente che il governo ha ritenuto di dover intervenire per la tutela di un interesse dello Stato. Ora che anche i grillini si pongono dubbi, anziché chiedere di essere processati con Salvini, votino no all’autorizzazione a procedere. Non li prenderemmo in giro come fa il Pd, ma daremmo loro il benvenuto nella civiltà giuridica”.