DOPO INCONTRO AL MEF ESODATI INSODDISFATTI, CONTINUA PROTESTA

     

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    I sindacati in presidio davanti al ministero dell’Economia, la Lega che protesta e occupa i banchi del governo alla Camera e al Senato: si scalda di nuovo il fronte esodati con la richiesta al Governo di introdurre garanzie sulla salvaguardia di tutti coloro che avevano perso il lavoro entro il 2011 e a causa della riforma Fornero non hanno avuto accesso alla pensione. I sindacati hanno fatto un presidio martedì davanti al Ministero dell’Economia contro la decisione del Governo di incamerare le risorse risparmiate dal Fondo esodati nel 2013-2014 (500 milioni su un risparmio previsto di 3,3 miliardi). Quelle risorse, previste per gli anni passati e non utilizzate, non ci sarebbero più ma il governo sarebbe comunque impegnato a trovare nuove coperture per gli interventi. L’ultimo check sui dati è stato fatto recentemente dai ministeri del lavoro e dell’Economia, con un aggiornamento sui dati ’’a luglio’’ che sono sul sito dell’Inps. Della platea di 170 mila ’’salvaguardati’’, per i quali sono state stanziate 11,6 miliardi, sono state finora accolte circa 116 mila domande, 2 mila in più degli ultimi dati ufficiali dell’Inps. Le pensioni già liquidate sarebbero circa 83 mila rispetto alle 78 mila indicate dei dati di luglio). ’’Questo dimostra che non abbiamo mai smesso di lavorare sul tema’’, spiegano i tecnici dei due ministeri. Ma per i sindacati sarebbero invece quasi 50.000 coloro che sono rimasti esclusi dalle sei salvaguardie che si sono succedute in questi quattro anni. Il Governo ha annunciato di essere impegnato nella ricerca di una soluzione che non si limiti al problema degli esodati ma in generale alle situazioni di ’’disagio’’. I ministeri dell’Economia e del Lavoro – hanno scritto i due dicasteri in una nota congiunta – stanno valutando ’’il problema dei lavoratori rimasti senza occupazione nel 2011, con scarse possibilità di ricollocamento sul mercato del lavoro e prossimi alla pensione senza però averne maturato i requisiti. Il ministro Padoan e il ministro Poletti stanno seguendo i lavori con l’obiettivo di dare una risposta alle situazioni di disagio’’. E’ presto per dire quali soluzioni saranno adottate, ma certo è iniziata la caccia a coperture per nuove interventi. ’’Gli effetti della rigidità della riforma Fornero – spiega il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta – non si esauriscono con gli esodati, sui quali il Governo è impegnato a trovare una soluzione, ma anche ad esempio coloro che hanno visto posticipare la loro pensione di sei anni’’. La promessa del Governo non ha convinto la Lega che oggi alla Camera e al Senato ha occupato i banchi dell’Esecutivo. ’’Il Governo dia risposte a tutti gli esodati con le buone o perdiamo la pazienza’’ – ha detto il leader del Carroccio, Matteo Salvini, presente questa mattina al presidio davanti al Mef organizzato da Cgil, Cisl e Uil per la salvaguardia di tutti gli esodati e per la possibilità di utilizzare l’opzione donna per tutte coloro che maturano i requisiti entro il 2015. Ma resta aperto anche il tema della modifica alla legge Fornero introducendo più flessibilità in uscita, al momento sostanzialmente accantonato dal Governo. “Serve – afferma il numero uno della Cisl, Annamaria Furlan – una soluzione definitiva sugli esodati. E’ indegno lasciare le persone senza pensione e salario. Il Governo si convinca: la legge Fornero va cambiata”. Il Governo aveva accettato di introdurre la flessibilità verso il pensionamento – ha detto il leader Uil, Carmelo Barbagallo – e poi ci ha ripensato; aveva detto che la legge Fornero creava problemi sociali e non si sbriga a risolverli. Una riforma previdenziale, invece, è necessaria, per dare stabilità ai giovani e flessibilità agli anziani. E per gli esodati servono chiarezza e certezze: subito”. Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano ha ribadito l’intenzione di accelerare i tempi per la settima salvaguardia. ’’Ci sono – ha detto al termine dell’incontro con una delegazione sindacale – interrogazioni urgenti ai ministri Poletti e Padoan che devono trovare risposta entro la prossima settimana”.