ECONOMIA – DOPO 7 ANNI IL PIL TORNA A CRESCERE , MA AL SUD LA SITUAZIONE È ANCORA DRAMMATICA: UNO SU TRE È A RISCHIO POVERTÀ

     

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    Magari non tutti hanno avuto modo di prenderne atto, ma il pil (per la prima volta da 7 anni a questa parte) è tornato a crescere. Dicevamo non tutti ne vedono i frutti perché, purtroppo, la forbice sociale che taglia in due l’Italia, disegna un Sud sempre più incline alla povertà che al benessere. Qui infatti il 62% della popolazione, guadagna a malapena  il 40% del reddito medio. E’ quanto si evince dal ‘crudo’ rapporto presentato dallo Svimez. Se è vero che in qualche modo questi sette anni di crisi hanno colpito indistintamente sia settentrione che meridione, tuttavia il Sud ha pressochè raddoppiato le sue approssimazioni all’indigenza. In un Paese che complessivamente conta (accertati) ben 4 milioni di poveri.  Al dettaglio, nel periodo compreso tra il 2008 ed il 2013, al Centro Nord si è passati dal dal 2,7% al 5,6% mentre, al sud, nel il 5,2 % è divenuto un 10,6. I dati dicono anche nel nel 2014 la povertà assoluta si è fermata nel Centro-Nord, diminuendo ‘lievemente’  nel Mezzogiorno, ma in questo caso, a detta dello Svimez: “verosimilmente per l’erogazione del bonus di 80 euro mensili”. Per dare idea della situazione, dati alla mano: al Centro-Nord nel 2013 il rischio povertà toccava una persona su dieci, mentre al Sud riguardava una persona su 3. Ovviamente lo spettro dell’indigenza agita il sonno dei nuclei familiari con minori, e le giovani coppie, così come le famiglie monoreddito. Ed infatti lo Svimez denuncia che allo stato attuale “non basta avere un lavoro per uscire dal rischio povertà”. Numeri inquietanti che si riflettono anche nel sociale, ne è riprova l’evidente crollo demografico, con ‘appena’ 174mila bambini nati nel 2014: decisivamente il valore più basso dall’Unità d’Italia. Ad ogni modo, ci spiegano, il Pil è cresciuto, e dunque a quanto sembra dobbiamo rallegrarcene.

     

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