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Fondi per famiglie in difficoltà, stagionali turismo e spettacolo, ristoranti, alberghi. Ecco la bozza del dl Agosto  

Di tutto può essere additato questo governo, meno che sul fatto che non scriva abbastanza quando si tratta di prodursi in un nuovo dl. Poi magari prima di presentarlo ci mette un po’, a volte inciampa, spesso si contraddice, ma scrivono, i relatori non fanno altro.

Ne è un esempio la bozza del dl Agosto, appena sfornata dai ‘fornai’ di Palazzo Chigi: al suo interno spiccano infatti la bellezza di ben 103 articoli, 12 in più delle precedente. E tutto senza aver minimamente tenuto conto delle proposte delle opposizioni!

Al suo interno come sempre tanta generosità: aiuti e soldi per tutti o meglio, ‘quasi’ tutti. Su tutte spiccano i 400 euro di reddito di emergenza per le famiglie in difficoltà (che andrà richiesta entro il 15 ottobre). Ma ce ne è per tutti: persino la cassa integrazione per i lavoratori di AirItaly!

Fondo per ristoranti Poi però, come sempre, leggendo traspare anche qualche novità a metà. Ad esempio, rispetto al miliardo del quale parlava la ministra Bellanova, saranno invece 400 milioni che, sotto la voce di ‘risorse a fondo perduto’, andranno a rimpinguare il fondo Mipaaf, riservato ai ristoranti. Ma attenzione, ovviamente si tratta di fondi destinati si ai ristoranti, ma solo a quanti dimostreranno di aver subito un evidente calo di fatturato. Con questo aiuto sarà possibile acquistare ‘soltanto’ prodotti agroalimentari 100% italiani. L’entità del contributo a disposizione dei ristoratori? Ancora non ci è dato a sapere in quanto, ‘avvertono’ che questa specifica norma è “in attesa di riformulazione”.

Pagamento imposte – Ecco poi la maxi rateazione per quanti sono stati costretti a sospendere il pagamento delle le imposte per via delle crisi: sarà quindi possibile recuperarle attraverso 24 rate mensili per i prossimi due anni.

Stabilimenti, alberghi, B&B – In primo piano anche il settore del turismo e dello spettacolo a vantaggio del quale, per il 2020 non sarà contemplata la seconda rata dell’Imu. ‘Beneficio’ che andrà ad aiutare gli stabilimenti balneari (marittimi, lacuali, fluviali e termali) gli alberghi, gli agriturismo, i villaggi turistici e, certo: anche  gli affittacamere, case e appartamenti per vacanze, B&B, ecc.

Discoteche, sale da ballo – Una misura che riguarderà anche immobili destinati ad uso discoteche, sale da ballo, night-club e ‘via cantando’. Ovviamente confermate poi le esenzioni per gli immobili di fiere e cinema e teatri anzi, per loro l’Imu “non sarà dovuta per gli anni 2021 e 2022”, a patto però che i relativi proprietari dimostrino di essere anche i gestori delle attività ‘ivi’ esercitate.

Moratoria per le Pmi – In arrivo – dal 30 settembre al 31 gennaio – la proroga della moratoria per le Pmi, per le imprese che – nell’ambito del Cura Italia –  hanno già avuto accesso alle misure di sostegno. Come si legge infatti nella bozza, ”La proroga della moratoria opera automaticamente senza alcuna formalità, ed opera in conformità all’autorizzazione della Commissione europea salvo rinuncia dell’impresa beneficiaria”. Ad esempio, “le imprese che, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, presentino esposizioni che non siano ancora state ammesse alle misure di sostegno possono essere ammesse, entro il 31 dicembre 2020”.

Lavoratori stagionali turismo e spettacolo – Per i dipendenti stagionali di tali settori, e degli stabilimenti termali che, involontariamente, hanno dovuto cessare il rapporto di lavoro tra il primo gennaio del 2019 ed il 17 marzo 2020, è riconosciuta un’indennità onnicomprensiva di mille euro, purché non risultino essere pensionati, titolari di un lavoro come dipendenti, e che non godano della di Naspi.  La medesima indennità sarà riconosciuta a quanti lavorano nella somministrazione, così come ai lavoratori dipendenti stagionali (differenti rispetto al turismo e agli stabilimenti termali), ed ai lavoratori ‘intermittenti’, e a quanti – per almeno 30 giorni – hanno svolto una prestazione lavorativa nello stesso periodo.

Autonomi, senza partita Iva – Per i lavoratori autonomi, senza partita Iva, e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che nel tra il 1°gennaio 2019 e il 29 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali e che non abbiano un contratto in essere alla data di entrata in vigore del decreto. Ed ancora, stesso discorso anche per i venditori a domicilio, basta che non abbiano un reddito annuo (2019), che abbia superato le 5.000 euro. Infine, nella bozza viene ricordato che tutte le indennità, attraverso specifica domanda, saranno erogate dall’Inps, nel limite di spesa complessivo di 680 milioni di euro per l’anno 2020.

Infine, ha twittato il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo: “Nel decreto Agosto ho previsto una norma che consente all’Inps di esaminare le domande di Cassa integrazione rigettate perché fuori termine e che sposta le decadenze di fine agosto al 30 settembre. Un ulteriore sostegno per imprese e lavoratori in questa fase di ripresa”.

Max