Forza Italia, nomine presidenziali: tensione alta

    A Forza Italia non piacciono affatto le arie che tirano dalle parti delle Lega, in ragione di un possibile caso di intesa con il M5S sulle cariche presidenziali.
    Lo scenario che sta prendendo la faccenda nomine politiche relative al Presidente del Senato e della Camera dei Deputati è sempre più difficilmente digerito dai vertici di Forza Italia.
    L’ipotesi di un patto tra i due partiti della Lega e dei 5 Stelle per spartirsi le poltrone non fa dormire sonni tranquilli tra i forzisti: «I 5 Stelle ci hanno detto — spiega Renato Brunetta — che loro vorrebbero la Camera e alla Lega andrebbe il Senato. Ma il Senato va al centrodestra, semmai: ci siamo noi con Romani. E poi non dimentichiamo il Pd. Se M5S vuole fare, come dice, un presidenze di garanzia, il Pd è il secondo partito e non va emarginato». Fatto sta che, se il patto dovesse reggere, Forza Italia è pronta alla guerra: «Faccino pure, come diceva Fantozzi — attacca Brunetta, che con Paolo Romani è stato prorogato capogruppo da Silvio Berlusconi —. Ci vediamo in Aula a scrutinio segreto e ci divertiamo. Se fanno il patto tra loro, salta tutto». Conferma Maurizio Gasparri: «Se la Lega volesse davvero il Senato, farebbe uno sgarbo grave a noi. E poi dimostrerebbe che non vuole governare. Non è che la Lega può avere insieme la premiership e una Camera». A proposito di scrutinio segreto, non è da sottovalutare l’ala maroniana dentro la Lega, per quanto ridotta, che potrebbe unirsi a Forza Italia. Conferma il nervosismo il governatore ligure Giovanni Toti: «Un governo M5S-Lega sarebbe uno schiaffo ai rispettivi elettori».