FRANCESCO INVOCA LA FRATERNITÀ: ‘COSTRUIRE PONTI DOVE SI ALZANO MURI’, ED ESORTA I PARROCI AD ‘ACCOGLIETE I GIOVANI CHE PREFERISCONO CONVIVERE SENZA SPOSARSI’

    06-cori-papa-GETTY.png (1246×755)

    Come di consueto usa fare nelle ‘circostanze’ ufficiali, Papa Francesco parlando ai suoi interlocutori prende spunto per lanciare interessanti e preziosi concetti rispetto al quotidiano politico e sociale che viviamo. “Non abbiate paura di percorrere le strade della fraternità e di costruire ponti tra le persone e tra i popoli, in un mondo in cui si alzano ancora tanti muri per paura degli altri. Mediante le vostre iniziative, i vostri progetti e le vostre azioni voi rendete visibile una Chiesa povera con e per i poveri, una Chiesa in uscita che si fa prossima delle persone in stato di sofferenza, di precarietà, di emarginazione, di esclusione”. Così, nel corso dell’udienza alla delegazione cattolica per la Cooperazione, organismo nato in Francia 50 anni fa sulla scia della ’Populorum Progressio’ di Paolo VI, Francesco ha esortati tutti a ‘Costruire ponti laddove si alzano muri’. Bergoglio ha poi ribadito la necessità di una conversione ecologica per il bene comune: “La parola “solidarietà – ha sottolineato il Santo Padre – si è un po’ logorata e a volte la si interpreta male, ma indica molto di più di qualche atto sporadico di generosità”. Quindi Francesco ammonisce sulla necessità “di creare una nuova mentalità che pensi in termini di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni da parte di alcuni”. Poco dopo, incontrando i parroci che hanno preso parte al corso organizzato in questi giorni sul nuovo processo matrimoniale, promosso dal Tribunale della Rota Romana, Bergoglio ha avuto modo di rivolgersi anche ai pastori, spiegando loro che i giovani che scelgono la convivenza al posto del matrimonio devono essere accolti, ascoltati. Per Francesco infatti, nei loro confronti la Chiesa deve avere l’atteggiamento di chi comprende. “Fatevi prossimi, con lo stile proprio del Vangelo, nell’incontro e nell’accoglienza di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi. Essi, – ha tenuto ad osservare il Papa – sul piano spirituale e morale, sono tra i poveri e i piccoli, verso i quali la Chiesa, sulle orme del suo Maestro e Signore, vuole essere madre che non abbandona ma che si avvicina e si prende cura. Anche queste persone sono amate dal cuore di Cristo. Abbiate verso di loro uno sguardo di tenerezza e di compassione”. Bergoglio ha quindi esortato a “sostenere quanti si sono resi conto del fatto che la loro unione non è un vero matrimonio sacramentale e vogliono uscire da questa situazione. In questa delicata e necessaria opera fate in modo che i vostri fedeli vi riconoscano non tanto come esperti di atti burocratici o di norme giuridiche, ma come fratelli che si pongono in un atteggiamento di ascolto e di comprensione. Quanto è stato discusso e proposto nel Sinodo dei Vescovi sul tema ’Matrimonio e famiglia’, è stato recepito e integrato in modo organico nell’esortazione apostolica Amoris laetitia e tradotto in opportune norme giuridiche contenute in due specifici provvedimenti: il Motu proprio Mitis Iudex e il Motu proprio Misericors Iesus. È una cosa buona che voi parroci, attraverso queste iniziative di studio, possiate approfondire tale materia, perché siete soprattutto voi ad applicarla concretamente nel quotidiano contatto con le famiglie. Nella maggior parte dei casi – ricorda Francesco ai parroci – voi siete i primi interlocutori dei giovani che desiderano formare una nuova famiglia e sposarsi nel Sacramento del matrimonio. E ancora a voi si rivolgono perlopiù quei coniugi che, a causa di seri problemi nella loro relazione, si trovano in crisi, hanno bisogno di ravvivare la fede e riscoprire la grazia del sacramento; e in certi casi chiedono indicazioni per iniziare un processo di nullità. Nessuno meglio di voi conosce ed è a contatto con la realtà del tessuto sociale nel territorio, sperimentandone la complessità variegata: unioni celebrate in Cristo, unioni di fatto, unioni civili, unioni fallite, famiglie e giovani felici e infelici”.

    M.