Fuori dal tunnel: testato un vaccino contro l’eroina

    Mesi fa, quando ne venne annunciata la scoperta, il mondo intero tirò un respiro di sollievo. Milioni di individui e famiglie intere, dopo anni di grande oscurità vedevano finalmente la luce in fondo al tunnel
    Parliamo di un annuncio di quelli epocali, soprattutto rispetto ad una ’piaga’ che ha in qualche modo segnato pesantemente intere generazioni, incidendo pesantemente su milioni di vite. 
    Oggi un’equipe di  scienziati dello Scripps Research Institute (Usa), riferisce la prestigiosa rivista rivista ’Molecular Pharmaceutics’, hanno annunciato la scoperta di vaccino, affidabile e funzionale (già testato sugli animali, e scevro da problematiche legate alla conservazione ed la trasporto del medicinale), in grado di intervenire sia sulla dipendenza, che sull’overdose da eroina.  Lo studio, iniziato nel 2013, è stato condotto dal team guidato da Kim Janda e, testato e approfondito nel corso degli anni, ha dato isposte efficaci e risolutorie sia sui primati, che nei modelli non umani. Il principio verte sulla produzione di particolari anticorpi i quali,  riconoscendo le molecole di eroina, vi si ’legano’ impedendo loro così di raggiungere il cervello e causarne quindi il conseguente ’sballo’. 
    In poche parole si è intervenuto proprio laddove l’eroina trovava ’terreno facile’: la mancanza di una risposta immunitaria incapace di generare specifici anticorpi. Grazie ad una proteina all’interno del siero quindi, si giunge ad un ’adiuvante’, capace di aumentare la risposta immunitaria.  Come spiega la prima autrice dello studio,  Candy Hwang: “Il nostro obiettivo era preparare un vaccino che potesse essere gestito negli studi clinici, quindi stavamo cercando la migliore combinazione di aptene (molecola presente nell’eroina), proteina e adiuvante per mantenerlo stabile nel trasporto e nello stoccaggio, ma comunque efficace”.  Come dicevamo, nel corso degli anni si è lavorato alacremente, fino a dover lavorare su  20 differenti combinazioni. 
    Attraverso i test e gli esperimenti condotti sui roditori sono poi riusciti ad affinare le peculiarità del vaccino, grazie ad una proteina ’carrier’ – la tossoide tetanico – e gli adiuvanti allume (rivelatosi fondamentale in quanto, approvato dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti, è  già presente ed in uso in latri vaccini) e CpG Odn. 
    Dunque, come hanno spiegato gli scienziati, inibendo con il vaccino la sensazione di grande piacere conseguente all’assuzione dell’eroina, verrà conseguentemente meno anche il desiderio di assumerla, spezzando così la catena della dipendenza e delle ricadute. Ora la domanda nasce spontanea: a quando la diffusione su larga scala?….
    M.