Genova, gli sfollati protestano, intanto scontro Di Maio-Toti 

    Dopo la protesta da parte degli sfollati di Genova, dal Governo giungono le prime risposte: la regione Liguria e il comune di Genova hanno infatti chiesto una legge speciale che possa ridurre e allegerire le procedure per l’affidamento dei lavori di progettazione e di esecuzione delle opere per ricostruire ponte Morandi, verificando se ci sono le condizioni per prevedere, per il periodo dell’emergenza, la sospensione del pagamento di mutui, tributi, contributi e premi. 
    “Stiamo mettendo a punto un decreto urgente che, oltre al problema di tante persone abbandonate in Italia come i terremotati di Ischia e del Centro Italia, affronti anche il tema di Genova e soprattutto di coloro che sono sfollati e hanno diritto ad una casa” ha annunciato a Napoli il vice premier Luigi Di Maio. “Quindi – aggiunge – è una questione di settimane, ma forse di alcuni giorni e metteremo fuori questo decreto”. 
    Il ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, si dichiara sulla stessa lunghezza, annunciando che “Autostrade non ricostruirà il Ponte”, e assicurando: “Il Governo metterà in campo forme di aiuto in ordine alle rate dei mutui che molte famiglie sono costrette a pagare su immobili che non possono più abitare”.
    Il governo è impegnato a “assicurare che la ricostruzione avvenga in tempi non superiori ad un anno e garantendo anche un incisivo controllo dello Stato sia sul processo di ricostruzione che sulla manutenzione autostradale”. Lo prevede la risoluzione di M5S e Lega sulle comunicazioni del governo sul ponte Morandi. Il Governo deve “garantire tempestivamente, e comunque entro il prossimo 30 novembre”, a chi ha perso la casa “una sistemazione dignitosa, con interventi sui mutui e per le aziende”.
    E l’Aula della Camera ha approvato la risoluzione presentata da M5S e Lega sulle comunicazioni del governo relative al crollo del ponte Morandi. Il testo di maggioranza è passato con una votazione per parti separate. Le premesse sono state approvate con 298 voti a favore, 224 contrari ed un astenuto. Il dispositivo è stato approvato con 296 sì, 129 no e 98 astenuti. Tutti bocciati dall’Assemblea di Montecitorio, invece, gli altri testi posti in votazione.

    Duro intanto lo “scontro” verbale tra il vicepremier Di Maio e il governatore della Liguria Giovanni Toti. Da Napoli, Di Maio aveva detto: “Non si può lasciare la gente in Italia in balia delle elemosine di Autostrade”, parole che hanno sucitato le ire del governatore della Liguria Toti: “Caro Luigi Di Maio, ma a Genova ci sei pure venuto, come fai a dire queste cose? Le famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro case stanno tutte avendo un alloggio pubblico. E a tempo di record, grazie a Comune e Regione. I soldi che ricevono sono quelli decisi dal Governo, quindi da Di Maio stesso. Se pensa che siano pochi…li aumenti subito, noi siamo più che d’accordo”.
     “Ad oggi gli sfollati del ponte Morandi sono in balia dell’elemosina di Di Maio – ha continuato Toti – prendono i soldi della Protezione civile stabiliti dalle leggi nazionali, se Di Maio che è al Governo pensa che i piani di autonoma sistemazione siano sotto dimensionati, sono d’accordo con lui, ne parli con i colleghi di Governo e cambi la legge. Gli sfollati di cui parliamo fino adesso hanno avuto case dal Comune e dalla Regione grazie al contributo ricevuto dal Consiglio dei Ministri – aggiunge -. Se Di Maio ritiene il contributo del Governo troppo basso, ha perfettamente ragione, aumentiamolo. E’ un dibattito che Di Maio dovrebbe fare prima con se stesso, con il Governo. Un tweet per la stampa non modificherà la sorte di quelle povere persone”.