GIALLO IN ZIMBABWE SULLA SORTE DEL PRESIDENTE MUGABE. L’ESERCITO: NESSUN GOLPE

    “Stiamo solamente prendendo di mira i criminali che circondano il presidente, e che stanno provocando sofferenze economiche e sociali. Non appena avremo compiuto la nostra missione ci attendiamo che la situazione torni alla normalità”. Dopo che la televisione di Stato aveva parlato di un colpo di stato, le alte cariche dell’esercito dello Zimbabwe hanno tenuto a rassicurare la popolazione, negando che l’azione militare in corso a Harare sia equivocato come una sorta di “presa di potere” e, anzi, tengono a sottolineare che “Robert Mugabe e la sua famiglia sono al sicuro e la loro sicurezza è garantita”. Ma, come riferisce la Bbc, il sito di informazioni sudafricano News24, avrebbe invece battuto un lancio in cui si afferma che “Mugabe si sta preparando a lasciare – fonte di alto livello”. Certo è che qualcosa di grosso è nell’aria, e già nella serata di ieri ad Hararei erano state udite forti esplosioni,e diversi cittadini hanno visto colonne di blindati procedere verso la capitale dove, nel frattempo, nelle strade sono comparsi numerosi militari. Inoltre, la Bbc ha riferito che leader dell’ala giovanile del partito di Zanu-PF del presidente, Kudzai Chipanga, sarebbe stato messo agli arresti ad Harare. Proprio ieri Chipanga si era dichiarato – con i suoi – disposto anche a morire per difendere il presidente. In realtà a far precipitare la tensione in Zimbabwe deve aver in qualcho modo contribuito l’avvertimento di Constantino Chiwenga, capo dell’Esercito, il quale due giorni fa aveva dichiarato di esser pronto ad intervenire, per porre fine ’alle purghe’ all’interno del partito al potere Zanu-Pf, che hanno già comportato la rimozione del vicepresidente, Emmerson Mnangagwa, definito un potenziale successore del 93enne capo di Stato. Malgrado stamane nella capitale la situazione sembra essere abbastanza tranquilla, diversi stati stranieri stanno comunque lavorando per procedere al rimpatrio dei propri cittadini, residenti nello stato africano. E’ il caso dell’ambasciata Usa ad Harare che, annunciandoo la chiusura dei propri uffici al pubblico, ha esortato i cittadini americani a stare al riparo: “In conseguenza dell’incertezza politica attuale – si legge sul sito – l’ambasciatore ha chiesto ai propri dipendenti di restare a casa domani. Al personale del governo americano è stato chiesto di restare al riparo nelle proprie abitazioni durante la notte”. Anche la Gran Bretagna ha allertato i propri concittadini nello Zimbabwe, affinché restino in casa “causa della situazione di incertezza politica ad Harare, ivi comprese le notizie riguardanti un’attività militare inusuale”. I cittadini britannici sono stati invitati a restare a casa “fino a quando la situazione non sarà diventata più chiara”.
    M.