GOVERNO – RENZI CONTRO ISIS: ‘LE AZIONI MILITARI VANNO EQUILIBRATE, NON E’ GUERRA MA AGGRESSIONE ALLA NOSTRA IDENTITA’ ’

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    Mentre la Francia aumenta i bombardamenti a Raqqa, centro nevralgico dell’Isis, ‘spalleggiata’ da Raid Usa e da missili russi, il premier Renzi ha parlato dall’Istituto l’Istituto Centrale per la Grafica, a Palazzo Poli, Roma, per la presentazione del settimanale ‘Origami’. Il Presidente del Consiglio è entrato nel merito della vicenda sul terrorismo, parlando di equilibrio e buon senso, ma non di guerra: “Sono molto prudente sulle parole. Capisco chi utilizza la parola guerra ma io non la uso. E’ evidente che l’attacco di Parigi è strutturalmente un attacco militare. E’ una gigantesca aggressione all’idea stessa della nostra identità”. Il presidente ha poi evidenziato il bisogno di un atteggiamento tranquillo e riflessivo citando il “soft power” e non “hard power”, specificando che l’Italia è presente da tempo sul fronte Medio-orientale, ‘battezzando’ come errate le affermazioni di questi giorni sulle chiusure delle frontiere e chiarendo che nessuna città del mondo è totalmente immune da terrorismo:”Se dici chiudi le frontiere, come alcuni hanno fatto in questi giorni, dovresti dire che lo fai per tenerli dentro, perché gli assassini nella stragrande maggioranza dei casi sono nati e cresciuti in Europa. Nessuno di noi – sottolinea Renzi – si può permettere il lusso di dire tranquilli non c’è pericolo: chi lo dice vive su Marte. Hanno colpito persino in Australia”. Il premier, poi, ha espresso gratitudine e pieno appoggio agli Stati Uniti: “Siamo grati agli Usa per il passato e il presente: se siamo tornati ai tavoli internazionali, che negli ultimi anni sono stati fatti senza l’Italia, è grazie a loro. L’accordo perché a Vienna tornasse l’Italia, è stato fatto grazie agli Usa molto più che grazie ai nostri amici europei. La nostra stella polare è il rapporto con gli Usa”. Infine Renzi ha parlato di unità nella politica interna: “vince l’Italia tutta insieme, tutta intera e chi rappresenta le istituzioni rappresenta tutto il Paese, punto. Forse l’immagine della Republique in Francia è molto più consolidata, tant’è che Le Pen ha bloccato la campagna elettorale”.

    D.T.