I Linkin Park pronti a ripartire dopo la tragedia?

    “Stiamo parlando un po’”, aveva spiegato il bassista. “Penso che faremo di nuovo musica. Tutti lo vogliamo. Ci piace ancora stare insieme”.
    Era stato il bassista Phoenix, lo scorso a riaccendere l’entusiasmo dei numerosi fans della band sparsi per il mondo. Da quel maledetto 20 luglio del 2017 infatti, dopo l’improvviso e tragico suicidio di  Chester Bennington, frontman della seguitissima band, in pochi avrebbero scommesso su un ritorno dei Linkin Park.
    Oltretutto, la pubblicazione da solista di un altro importante componente come Mike Shinoda, era suonata come una sorta di ‘rompete le righe’. 
    Poi, a rinverdire l’antico detto ‘mai perdere le speranze’, è accaduto l’insperato: nel corso di un’intervista con una rivista specializzata di musica, il dj Joe Hahn ha annunciato che in realtà – all’interno dei Linkin Park – c’è ancora voglia di fare musica, e che si sta pensando di tornare a registrare insieme dopo la drammatica morte di Bennington. 
    “I diversi membri della band si stanno prendendo cura di loro stessi e delle loro famiglie e stanno affrontando il problema a modo loro – ha infatti affermato Joe -E…ora la band ha iniziato a parlare di fare nuova musica insieme”.
    Poi dj Joe Hahn, davanti alla precisa domanda del suo interlocutore: ‘a quando?’, ha aggiunto ridendo: “Forse tra circa 10 anni?. Non voglio fissare una scadenza. Vogliamo solo concentrarci sul presente e parlare di musica. Non stiamo discutendo di piani dettagliati. Vorremmo solo tornare a quei giorni in cui facevamo musica in un capannone”.
    Ovviamente i problemi da superare sono molti per la band, soprattuto di natura anche ‘empatica’, individuare una sorta di sostituto per Chester Bennington, non è ceto cosa facile, ed emotivamente soprattutto complicata. Del resto una band è come una famiglia con precisi equilibri e caratteri individuali, quando accade qualcosa di grande e tragico, poi tornare ad uno stato di pseudo nuovo equilibrio è abbastanza complicato.
    E fa bene dunque Hahn a premettere che urge tanta cautela e che la tempistica al momento è una condizione assolutamente improponibile.
    “Penso che debba accadere naturalmente – aggiunge infatti –  Se troviamo qualcuno che è una grande persona, che riteniamo abbia una buona personalità e una buona forma stilistica, allora potremmo provare a fare qualcosa. Oltretutto – come dicevamo, cosa non poco – l’eventuale cambio di line-up non sarebbe per sostituire Bennington, poiché nessuno vorrebbe mai sentirsi come se stessimo sostituendo Chester”.
    Max