Il vicesindaco Nieri a processo per resistenza a pubblico ufficiale in una manifestazione del 2010

    Il vicesindaco Nieri a processo per resistenza a pubblico ufficiale in una manifestazione del 2010
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    È iniziato lunedì il processo a carico del vicesindaco Luigi Nieri accusato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale per i fatti avvenuti nel corso di una manifestazione del 9 gennaio 2010 in solidarietà ai migranti di Rosarno. Quel giorno durante il sit-in autorizzato per piazza dell’Esquilino organizzato da associazioni e movimenti si verificarono momenti di tensione dovuti alla volontà dei manifestanti di voler raggiungere il Viminale. Il vicesindaco Luigi Nieri, al tempo assessore al Bilancio della Regione Lazio, ha spiegato in più occasioni che quel giorno il suo ruolo era “di mediazione”. Insieme a Nieri ci sono altri nove imputati tra cui anche Andrea Alzetta ’Tarzan’ che all’epoca dei fatti era consigliere comunale. Dopo lunedì la discussione riprenderà a settembre. Solo qualche giorno fa si era alzata la bufera sul vicesindaco per le intercettazioni con alcuni occupanti dei palazzi sequestrati nelle scorse settimane. “Ieri (Lunedì. Ndr) è stata fatta chiarezza”ha scritto il vicesindaco Luigi Nieri sul suo sito internet. “Gli agenti della Digos chiamati a deporre in Tribunale a riguardo hanno dichiarato che ero stato coinvolto appositamente per intervenire e mediare come figura istituzionale riconosciuta. Un elemento importante che chiarisce una vicenda che io stesso ho denunciato diversi anni fa attraverso alcuni video postati sul mio profilo di Youtube” continua la nota. “Nel 2010 ricoprivo la carica di assessore al Bilancio della Regione Lazio e fui chiamato a intervenire per placare gli animi perché, durante la manifestazione, purtroppo, si creò tensione fra i manifestanti e le forze dell’ordine. Mi frapposi, quindi, per provare a mediare ed evitare che la situazione degenerasse. La questione ruota sempre intorno a come si interpreta il ruolo che si svolge. Io ho sempre interpretato il mio ruolo, al di là dell’incarico ricoperto, come quello di chi ha ricevuto un mandato popolare per difendere i più deboli e i senza diritti. L’ho sempre fatto e sempre lo farò, perché credo che il ruolo della politica sia quello di favorire il dialogo, nel rifiuto di ogni forma di violenza, e di ascoltare e dar voce agli ultimi”.

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