Home POLITICA ESTERI Impeachment Trump, l’accusa: “Condannatelo”. Oggi tocca alla difesa

Impeachment Trump, l’accusa: “Condannatelo”. Oggi tocca alla difesa

Joe Neguse, "pubblico ministero" dei dem: "Se non lo condanniamo, chi può dire che non lo farà ancora?"

Il presidente Usa Donald Trump

Difficile o quasi impossibile che la messa in stato d’accusa al Senato, la seconda, nei confronti di Donald Trump vada in porto. Ieri è andata in scena la pubblica accusa, affidata a una commissione di deputati democratici, pubblici ministeri dell’impeachment, che hanno provato a convincere i senatori repubblicani a condannare Trump, incriminato per aver istigato l’assalto al Congresso.

“Vi chiediamo umilmente di condannare Trump per il crimine di cui è colpevole in modo schiacciante, perché se non lo facciamo, se facciamo finta che non sia successo o, peggio, se lo lasciamo senza risposta, chi può dire che non accadrà ancora?”, è il monito del deputato democratico Joe Neguse, 36 anni, nelle battute finali del primo giorno del processo.

Al centro delle accuse le immagini, sia viste e riviste che inedite, di quelle ore del 6 gennaio. Video con cui i manager democratici hanno voluto ricordare ai senatori i terribili momenti dell’insurrezione, ma soprattutto dimostrare che non si è trattato di una ribellione spontanea, ma un assalto organizzato, pianificato e incitato nei mesi post-elettorali dall’ex presidente.

La difesa al Senato

Oggi toccherà alla difesa ribattere. I legali di Trump, Bruce Castor e David Shoen (che già hanno fatto infuriare il tycoon), hanno fatto sapere che non utilizzeranno tutte le sedici ore a disposizione. In particolare i due avvocati faranno leva sull’incostituzionalità del procedimento (un presidente ha mai subito un processo due volte ed è la prima volta per un commander in chief ormai destituito).

Tutto, però, dipenderà dal voto di sedici senatori repubblicani. Joe Biden ha detto che, dopo le immagini mostrate al Senato, “qualcuno potrebbe cambiare idea” e votare contro Trump, che però gode ancora di una solida maggioranza all’interno del GOP.

La Costituzione richiede la maggioranza di due/terzi (66 senatori) per la condanna. Finora i dem (50 su 100 alla Camera “alta), ne hanno convinti solo cinque: dunque ne servirebbero altri undici. Salvo soprese, Trump verrà assolto e questo impeachment, che sarà ricordato per tanti motivi, passerà alla storia anche come il più breve di sempre.

Mario Bonito