Dramma al San Filippo Neri: a causa di un incendio è morto un paziente allinterno dellospedale. Aveva 61 anni e stava fumando una sigaretta. Una vera tragedia, dunque, quella che si perpetrata al San Filippo Neri: a causa di un incendio è morto un paziente allinterno dellospedale che appunto era ricoverato in urgenza. Ù
Quando questo incendio ha iniziato a svilupparsi nella stanza dospedale, in poco tempo si è capito che la situazione stesse degenerando, fino alla morte è del paziente, un italiano di 61 anni che stava fumando una sigaretta nel letto del reparto ospedaliero. Le fiamme di questo incendio hanno posto fine alla vita delluomo intorno alle 3:30 della notte fra il 24 ed il 25 gennaio nel noto nosocomio di Monte Mario. Sul posto sono accorsi ovviamente subito i vigili del fuoco e gli agenti della polizia di Stato.
La vittima al momento dellincendio si trovava in ossigenoterapia nel reparto di medicina durgenza ubicato al piano terra della struttura ospedaliera di via Giovanni Martinotti.Dopo lallerta incendio le fiamme sono state domate con prontezza prima che potessero prendere forza ma i primi soccorritori giunti sul posto hanno potuto fare ben poco quando hanno trovato il paziente già privo di vita. Spente le fiamme, il 61enne era già senza vita: sul corpo della vittima sembrano esser presenti due bruciature, una alla mano ed una alla gamba. Annerito ma non carbonizzato il materasso sul quale si trovava la vittima: questo potrebbe far desumere che luomo 61enne possa essere morto per asfissia.
Ovviamente sono subito iniziati i vari rilievi e accertamenti del caso tramite loperato degli agenti della polizia scientifica della Questura di Roma. E stata anche stabilita la disposizione dellautopsia sulla salma del paziente per non scartare alcuna ipotesi: e appunto, tra le ipotesi investigative, oltre alla morte per asfissia, ci potrebbe essere anche quella più comunemente definita naturale, con il 61enne deceduto mentre fumava la sigaretta che, una volta cadutagli di mano, avrebbe fatto scaturire lincendio.
